Dare battaglia ai comuni che si “arricchiscono” con gli autovelox: le nuove misure del Ministro Salvini
Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di introdurre un decreto restrittivo per contrastare i comuni che sembrano trarre vantaggio economico dagli autovelox. In merito a ciò, Salvini ha dichiarato: “I rilevatori di velocità sono utili nei punti e nelle strade più a rischio ma non possono essere piazzati ovunque, senza alcuna motivazione di sicurezza, solo per tartassare lavoratori e automobilisti.” Questa misura mirerebbe a limitare l’uso dei rilevatori di velocità in strade urbane con limiti inferiori ai 50 chilometri orari, continuando così la sua battaglia contro le zone 30.
Regole attuali sull’utilizzo degli autovelox e le nuove restrizioni previste
Attualmente, il Codice della strada consente la collocazione degli autovelox in qualsiasi strada comunale, a patto che siano segnalati da cartelli posti almeno 80 metri prima del dispositivo. Questo significa che tali strumenti di controllo della velocità possono essere presenti anche all’interno dei centri cittadini, soprattutto in zone dove vige il limite di 30 chilometri orari. Tuttavia, il nuovo decreto proposto dal Ministro Salvini prevede che gli autovelox non possano essere utilizzati in strade con limiti inferiori ai 50 chilometri orari, limitando quindi la loro presenza in determinate aree.
Per quanto riguarda le strade provinciali e regionali, l’utilizzo degli autovelox è attualmente consentito solo in quelle con limiti di velocità inferiori ai 90 chilometri orari. Nelle strade extraurbane, invece, gli autovelox possono essere posizionati solamente se il limite di velocità non viene ridotto di più di 20 chilometri orari rispetto a quello previsto per quel tipo di strada, che generalmente è di 110 chilometri orari. L’obiettivo di queste restrizioni è evitare brusche variazioni di limiti di velocità sullo stesso tratto di strada, che potrebbero mettere in difficoltà gli automobilisti.
Protezione dei cittadini e nuove regole per la contestazione delle multe
Il decreto proposto include anche disposizioni per proteggere i cittadini dall’abuso dei dispositivi di controllo della velocità. Si specifica che la contestazione immediata delle infrazioni è consentita solo in determinate circostanze, come nei casi in cui non sia possibile installare postazioni fisse o mobili. Inoltre, viene sottolineato che gli autovelox utilizzati dalle forze dell’ordine devono essere chiaramente riconoscibili per evitare equivoci.
Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, le multe per infrazioni stradali hanno fruttato oltre 1,5 miliardi di euro nell’anno precedente, registrando un aumento del 6,4% rispetto al 2022 e addirittura del 23,7% rispetto al 2019. I comuni che hanno emesso il maggior numero di sanzioni sono quelli di dimensioni medio-piccole, con meno di diecimila abitanti, che complessivamente hanno incassato 238,6 milioni di euro.