L’addio a Giuseppe Marcenaro, colonna della cultura ligure
La città di Genova e il mondo intellettuale italiano si fermano per rendere omaggio a una delle sue figure più emblematiche. Si è spento ieri sera Giuseppe Marcenaro, profondo conoscitore della letteratura e acuto osservatore dell’arte, poco prima di compiere 82 anni. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale locale e nazionale.
Una vita tra i libri
La passione per la letteratura ha accompagnato Marcenaro lungo tutta la sua esistenza. Montale, Stendhal e Rimbaud rappresentavano per lui non solo grandi amori letterari, ma veri e propri compagni di un viaggio intellettuale che ha attraversato decenni di storia, di critica e di riflessione sul potere evocativo delle parole. Intellettuale e saggista, ma anche giornalista e scrittore, ha dedicato più di cinquant’anni alla scrittura su quotidiani e riviste, influenzando generazioni di lettori e contribuendo a dare forma al dibattito culturale.
Un’eredità culturale preziosa
Proprietario di una biblioteca personale di oltre 30mila volumi, tra cui pezzi rari e prime edizioni, Marcenaro aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita a trovare una collocazione adeguata per questa immensa collezione. Una ricerca che dimostra la sua profonda consapevolezza del valore della conoscenza e della necessità di preservarla e condividerla con le future generazioni.
Cordoglio delle istituzioni
Il cordoglio per la sua scomparsa arriva anche dalle più alte cariche regionali. Il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti e la sua giunta hanno voluto esprimere il loro dolore per la perdita di un personaggio così significativo per la Liguria. “La Liguria perde un grande saggista, scrittore e giornalista, da decenni in primo piano nel panorama culturale genovese e ligure”, ha dichiarato Toti. “Alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze”. Un messaggio che sottolinea l’importanza di Marcenaro non solo come intellettuale, ma anche come punto di riferimento e guida nel settore culturale della regione.
La cultura ligure e quella nazionale piangono dunque la scomparsa di un uomo che ha saputo attraversare con la sua opera e il suo impegno i cambiamenti di un’epoca, lasciando un segno indelebile nel pensiero e nella letteratura italiana. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le pagine che ha scritto, i libri che ha raccolto e l’influenza che ha avuto su chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di apprendere da lui.
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