Sinner e l’era del rovescio a due mani
Sinner ha ‘pensionato’ il rovescio a una mano, simbolo di una generazione passata nel tennis. Con l’uscita di Tsitsipas e l’ingresso di De Minaur tra i primi dieci del mondo, il dominio del rovescio a una mano è in declino. Lo scenario attuale vede il predominio del rovescio a due mani, un cambiamento dettato dal progresso e dall’evoluzione dei materiali.
La transizione verso il rovescio a due mani è stata determinata dalla necessità dei tennisti moderni di adattarsi a pesi e vibrazioni diverse, incompatibili con la presa a una mano. Musetti definisce il rovescio classico come un ‘vantaggio e una maledizione’, rivelando le sfide di un colpo che contrasta con l’ascesa di uno sport sempre più basato sulla precisione e la programmazione. Se in passato Borg incarnava l’eccezione con il suo rovescio caratteristico, la vera rivoluzione tecnologica è giunta nel Duemila, con Federer come pioniere di una nuova era.
La poetica del gesto tennistico e l’impatto della tecnologia
Il tennis, come sottolineava Federer, richiede un equilibrio tra servizio, dritto e rovescio: la mancanza di uno di questi elementi compromette il gioco. Con la progressiva scomparsa del rovescio a una mano, si perde anche un pezzo di storia e di bellezza nel tennis, poiché ogni gesto racconta una narrazione unica e irripetibile. Il rovescio a due mani, se da un lato offre maggior potenza e controllo, dall’altro porta con sé un’inevitabile omologazione dei colpi e uno stile meno distintivo.
L’introduzione di materiali innovativi come la grafite e nuove tecniche di costruzione delle racchette ha ridefinito i canoni tecnici del tennis moderno, influenzando anche il modo in cui i giocatori concepiscono il proprio gioco. La rivalità tra Gasquet e Wawrinka per la perfezione tecnica del rovescio a una mano è stata una delle ultime sfide di un’epoca destinata a cedere il passo a una concezione più standardizzata e efficiente del colpo. La bellezza del tennis risiede anche nella diversità di stili e nel carattere distintivo di ogni giocatore: la scomparsa graduale del rovescio a una mano rappresenta un passo verso l’omologazione e la perdita di un’arte che ha segnato epoche dorate del tennis mondiale.