Un addio alla cultura: La chiusura della Libreria Mandese
Un altro baluardo della cultura cittadina abbassa la serranda per l’ultima volta. La Libreria Mandese, testimone e protagonista di quasi un secolo di storia, dialoghi e pagine sfogliate, annuncia la sua chiusura definitiva. Le parole di Gianfranco Mandese, titolare insieme al fratello Nicola, suonano come un requiem per un’epoca in cui la carta stampata e la conversazione facevano da collante sociale: «La questione si è sviluppata nel tempo… l’età, perciò, è un aspetto che bisogna considerare, ma ce ne sono altri che non sono marginali».
La crisi delle librerie non è un fenomeno isolato nella città umbertina, ma si inserisce in una tendenza nazionale, accelerata dall’avvento dell’e-commerce e dalla facilità di acquisto dei libri online. «Con l’avvento dell’on line, la situazione del commercio è cambiata» spiega Gianfranco, delineando un panorama in cui la vendita fisica di libri sembra ormai una reliquia del passato.
Un simbolo della città va in pensione
La Casa del Libro di Nicola Mandese, situata nel cuore storico, non è stata solo una libreria, ma un vero e proprio punto di incontro culturale. Fondata tra le due guerre mondiali da Antonio Mandese, ha visto alternarsi tra i suoi scaffali figure di spicco come Ignazio Butitta e Riccardo Bacchelli. Gianfranco Mandese, con una punta di rammarico, rimarca: «C’era un fermento di idee e di cultura». Un fermento che sembra aver perso vigore di fronte all’inarrestabile avanzata digitale e alle sfide imposte dall’età avanzata dei gestori.
La libreria, che ha visto subentrare Nicola al padre e successivamente i fratelli Gianfranco e Raffaele, ha rappresentato un’istituzione per la comunità locale. Gianfranco, senza nostalgia, afferma: «È una decisione presa non a cuor leggero, ma ponderata e dettata da una serie di motivi». La chiusura della libreria non rappresenta solo un addio a un’attività commerciale, ma un segnale allarmante per la crescita sociale del territorio.
La perdita di un punto di aggregazione
Il problema evidenziato da Mandese non è soltanto di natura commerciale, ma profondamente sociale. «Quando vi sarà il deserto, ognuno vivrà da solo come fanno tutti i giovani, monadi in compagnia soltanto del loro cellulare» afferma con preoccupazione. L’immagine del deserto commerciale e umano che si profila all’orizzonte è inquietante e pone interrogativi sulla direzione che sta prendendo la società contemporanea, dove l’isolamento sembra prendere il sopravvento sull’aggregazione.
Il richiamo di Mandese ai giovani è un appello alla condivisione e al ritorno a un passato in cui i libri erano ponti tra le persone: «Ci si incontrava in passato tra ragazzi e si cresceva insieme, anche sbagliando». La lettura, come un tempo, dovrebbe essere veicolo di esperienze condivise e di scambio culturale, e non un’attività isolata.
La cultura in bilico tra passato e futuro
Mandese riflette sulla difficoltà di quantificare i libri letti e sull’impossibilità di identificare un testo più significativo di altri nella propria vita: «Tutti i testi hanno contribuito in maniera uguale alla mia crescita culturale e personale». Ascoltare uomini come Gianfranco Mandese è un privilegio in un’era in cui la desertificazione umana è un fenomeno sempre più concreto.
La chiusura della Libreria Mandese non è solo la fine di un’attività commerciale, ma l’ennesima conferma di un impoverimento culturale e educativo in una società dove i modelli di riferimento sono sempre più spesso trovati nei TikToker, piuttosto che nelle pagine di un libro. Si chiude così un capitolo importante per la città, lasciando un vuoto che andrà oltre la semplice assenza di uno spazio fisico dedicato ai libri.
Il sipario cala su “La casa del libro”, e con esso si certifica l’impoverimento culturale di un tessuto sociale che si appresta a perdere uno dei suoi più antichi e preziosi punti di riferimento. La storia di questo luogo di cultura si conclude, ma lascia dietro di sé un’eredità di sapere e di comunità che, si spera, continuerà a vivere in qualche forma nel cuore di chi ha varcato la sua soglia.
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