La strategia di Mosca e le difficoltà di Kiev: una panoramica del conflitto
Il conflitto tra Russia e Ucraina entra in una nuova fase critica, con Mosca che intensifica le proprie operazioni militari e minaccia non solo il fronte ucraino ma anche i Paesi confinanti. Le forze di Kiev, guidate dal comandante Syrsky, si trovano sotto pressione crescente, fronteggiando difficoltà sul campo di battaglia, soprattutto a nord di Avdiivka e nei pressi di Chasov Yar, vicino a Bakhmut. Questa area è diventata il fulcro degli sforzi di Mosca per unire le operazioni di Avdiivka e Bakhmut, con l’obiettivo di realizzare un accerchiamento massiccio che potrebbe costringere all’evacuazione di almeno 40.000 persone.
Il Ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, ambisce a consegnare a Putin un significativo successo militare per l’anniversario del 9 maggio, tramite l’avanzata verso la superstrada Pokrovsk-Kostiantynivka, vitale per il rifornimento delle truppe ucraine. Questa mossa potrebbe segnare un punto di svolta nel Donbass, mettendo in seria difficoltà Kiev per il controllo delle regioni di Donetsk e Luhansk.
La risposta di Kiev e l’importanza dell’aiuto europeo
Di fronte a queste sfide, il presidente Zelensky ha convocato con urgenza lo stato maggiore, benché le informazioni strategiche rimangano difficili da ottenere. La situazione sul campo evidenzia una preoccupante carenza di ossigeno per le truppe di Kiev, non solo nel senso letterale a causa dell’uso della cloropicrina da parte russa, ma anche in termini di supporto militare e strategico. Il generale Vadym Skibitsky, vicedirettore del servizio di intelligence militare ucraino, sottolinea che il sostegno europeo è cruciale. Senza un incremento della produzione di difesa per sostenere l’Ucraina, i Paesi europei potrebbero trovarsi nel mirino di Mosca, con la Russia in grado di avanzare rapidamente fino ai Paesi Baltici.
La preoccupazione per un’estensione del conflitto e la richiesta di maggiore assistenza da parte europea sono state portate anche in Parlamento da Alexey Goncharenko, deputato della Rada, che ha aperto alla possibilità di richiedere l’invio di truppe europee per supportare l’Ucraina nel conflitto contro la Russia. Questa mossa riflette la gravità della situazione e l’urgenza di un sostegno internazionale concreto.
Il ruolo strategico di Odessa e le operazioni militari recenti
Un altro fronte di tensione è rappresentato da Odessa, bersaglio di attacchi intensi che hanno colpito la città 12 volte nell’ultima settimana. L’interesse di Putin per Odessa è chiaro: annettere la città portuale per costruire una base militare in risposta all’espansione della NATO nel Mar Nero, in particolare con l’ampliamento della base nel porto romeno di Costanza. Questo scenario evidenzia non solo l’importanza strategica di Odessa ma anche l’intensificarsi dell’espansionismo russo verso ovest.
Nel frattempo, la guerra continua a mietere vittime e a provocare distruzione. Gli ultimi rapporti indicano che i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto 4 missili Atacms lanciati sulla Crimea. Inoltre, un raid su Kharkiv ha causato 7 vittime, mentre attacchi di droni ucraini hanno colpito Murom, nel Belgorod, ferendo 5 persone. Anche il Dnipropetrovsk è stato colpito, con 2 civili feriti a seguito di attacchi di velivoli senza pilota russi.
Infine, le forze armate russe hanno effettuato 25 attacchi su strutture energetiche, di trasporto, militari e industriali negli ultimi 7 giorni, dimostrando una strategia offensiva che mira a indebolire ulteriormente la resistenza ucraina e a destabilizzare l’infrastruttura critica del paese. Questo aspetto sottolinea ancora una volta la gravità del conflitto e l’importanza di una risposta internazionale coordinata per sostenere l’Ucraina e prevenire un’ulteriore escalation.