![Lotta politica: tensioni, alleanze e sorprese nella candidatura di Domenico Lacerenza 1 20240315 074532](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240315-074532.webp)
La lotta per la candidatura: tensioni e alleanze
Il nome sorprendente di Domenico Lacerenza è emerso come candidato unitario tra dem e 5Stelle, svelando le complesse dinamiche politiche. Angelo Chiorazzo, l’artefice di questa scelta inattesa, è stato inizialmente osteggiato, ma il veto di Giuseppe Conte è stato ritirato, aprendo la strada a una nuova coalizione. Tuttavia, il controllo resta saldamente nelle mani di Conte, che ha escluso Calenda e Renzi, imponendo una stretta condizione: nessuna critica sarà tollerata all’interno dell’alleanza. La coerenza e l’unità sembrano essere le priorità, anche a costo di sacrificare la diversità di opinioni.
In questa intricata tessitura politica, emerge un quadro contraddittorio. Mentre a Basilicata Marcello Pittella rappresenta un’importante carta elettorale per Azione, Conte sembra disinteressato ai bisogni locali, focalizzando l’attenzione sulla dimostrazione dell’efficacia della sua selezione candidati. Il Pd, al contrario, vive un momento di sconcerto: le decisioni centralizzate vengono percepite come autodistruttive, alimentando malumori e frizioni interne. Speranza si lamenta di non essere stato coinvolto nella scelta di Chiorazzo, evidenziando le tensioni crescenti tra le diverse anime del partito. Le voci critiche si fanno sempre più forti, puntando il dito sulle direttive autocratiche di Conte e sulle scelte che sembrano escludere le correnti moderate. La mancanza di apertura verso soggetti come Azione e Italia viva viene stigmatizzata come un errore politico che rischia di compromettere le prospettive elettorali future.
Il neofita Lacerenza e le contromisure del Pd
Le prime dichiarazioni di Lacerenza hanno scatenato una reazione a catena nel Pd, mettendo in luce la sua totale estraneità al mondo politico. La sua sincerità nel dichiararsi un novizio ha destato preoccupazione nel partito, che teme possibili conseguenze negative sull’immagine e sulle strategie di campagna. Mentre si diffondeva la voce che chiedeva il suo ritiro, il Pd ha preso rapidamente il controllo della situazione, limitando le sue interazioni con i media e imponendo un messaggio ufficiale. La figura di Lacerenza, inaspettatamente catapultata nel ruolo di candidato, rischia di diventare un terreno minato per il Pd, che deve ora gestire con prudenza le mosse in questa partita politica ad alto rischio.