Svezia nella Nato: Orban e le Pressioni degli Usa
La situazione geopolitica in Europa continua a destare preoccupazione, con la questione dell’ingresso della Svezia nella Nato che crea tensioni e spinte diplomatiche. Viktor Orban, primo ministro ungherese, si erge come un ostacolo significativo a questa prospettiva, mettendo in discussione non solo l’adesione della Svezia, ma anche i rapporti con gli Stati Uniti. L’approccio filo-putinista di Orban non passa inosservato agli occhi delle potenze occidentali, soprattutto degli Stati Uniti, principali sostenitori della Nato.
La firma tardiva della Turchia per l’ingresso della Svezia nella Nato non ha smosso le posizioni di Orban, che sembra determinato a opporsi con fermezza. Gli Stati Uniti, da parte loro, iniziano a esprimere apertamente la loro preoccupazione riguardo alla condotta ungherese. Secondo Ben Cardin, membro della commissione per le relazioni estere del Senato, l’atteggiamento di Orban solleva “profonda preoccupazione”. La sua ritrosia nell’appoggiare l’Ucraina e nell’accettare l’adesione della Svezia alla Nato minaccia di compromettere le relazioni transatlantiche.
Il Richiamo degli Usa e le Pressioni sul Governo Ungherese
Le dichiarazioni di Cardin non sono isolate, ma si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni diplomatiche e pressioni internazionali. Jeanne Shaheen e Thom Tillis, senatori americani co-presidenti del gruppo di osservatori della Nato al Senato, si uniscono al coro delle critiche, esortando l’Ungheria a cambiare rotta. Shaheen e Tillis mettono in guardia Budapest sui possibili danni irreparabili che il suo immobilismo potrebbe causare alle relazioni con gli Stati Uniti e con la stessa Nato.
Le parole di Ben Cardin suonano come un avvertimento chiaro: “I partner non fanno queste cose.” La mancanza di sostegno all’Ucraina e l’ostacolo all’adesione della Svezia alla Nato minano la fiducia e la solidarietà necessarie in un’ottica di alleanza. La questione diventa ancora più spinosa considerando il Visa Waiver Program, che potrebbe essere a rischio se l’Ungheria non allinea le proprie azioni agli interessi condivisi con gli Stati Uniti e gli alleati.
La Svezia tra le Pressioni di Turchia e Ungheria
La Svezia, unitamente alla Finlandia, ha avanzato la richiesta di adesione alla Nato nel 2022, in risposta all’escalation di tensioni causata dall’invasione russa in Ucraina. Tuttavia, ostacoli provenienti da Turchia e Ungheria minano questa prospettiva, gettando la Svezia in una sorta di “limbo” diplomatico che non fa che frustrare gli alleati Nato. La Svezia, vista come un attore fondamentale per garantire la sicurezza nella regione baltica, si trova così al centro di un dibattito che va oltre i confini nazionali.
Le pressioni esercitate dall’Ungheria e dalla Turchia complicano ulteriormente la situazione, mettendo in luce le divergenze interne all’Alleanza Atlantica e la necessità di un coordinamento più stretto tra i membri. Mentre la Svezia cerca di rafforzare la sua posizione all’interno della Nato, le resistenze di alcuni partner minano la coesione e la coerenza dell’Alleanza stessa. La questione, dunque, non riguarda solamente l’adesione di un singolo paese, ma riflette le dinamiche più ampie che caratterizzano il panorama geopolitico europeo e transatlantico.