Stefano Pittarello commemora il fratello Alberto
Stefano Pittarello, visibilmente commosso, rivolge parole intense al fratello Alberto durante i funerali, a un passo dalla bara di quest’ultimo. Alberto Pittarello, il trentottenne che ha tragicamente ucciso Sara Buratin con 50 coltellate prima di togliersi la vita, viene ricordato con una cerimonia funebre toccante a Bovolenta, Padova. Le emozioni sono palpabili mentre la famiglia di Alberto piange la sua perdita irreparabile.
Un dolore condiviso
Il pianto di mamma Adriana, che tiene stretta una foto del figlio defunto, e il gesto di papà Gabriele che saluta la bara con un “Ciao Alberto” sono momenti toccanti che sottolineano il dolore dilaniante di una famiglia spezzata dalla tragedia. La presenza della madre di Sara Buratin, Maria Grazia, che abbraccia Adriana in un gesto di solidarietà, evidenzia come il dolore trascenda le vicende personali, unendo le famiglie in un momento di condivisione e sostegno reciproco.
La quindicenne Giada, figlia di Alberto, è al centro di un circolo di affetto e supporto durante la cerimonia. Circondata dagli amici e dai compagni di scuola, distribuisce rose bianche prelevate dalla bara del padre, ringraziando chi le è vicino. L’omelia del parroco, don Lodovico Casaro, invita alla comprensione e al perdono, esortando alla rinuncia alle recriminazioni e alla focalizzazione sui momenti positivi condivisi con Alberto.
Un messaggio di speranza
L’invocazione finale del parroco, rivolta a Dio affinché conforti i cari di Alberto nella loro sofferenza e nella ricerca del suo ricordo, sottolinea la necessità di trovare conforto e serenità dopo una tragedia così devastante. L’unità tra le due famiglie, nonostante le circostanze tragiche, conferma la resilienza e la capacità umana di trovare conforto reciproco anche nelle situazioni più cupe. La cerimonia funebre si conclude lasciando spazio al ricordo e alla speranza di un futuro più sereno per coloro che hanno vissuto questa drammatica vicenda.