Trento: Polemiche e Proteste sull’Abbattimento degli Orsi
Trento, 3 marzo – La decisione di abbattere gli orsi nel territorio trentino ha scatenato una serie di polemiche e proteste da parte di attivisti e associazioni animaliste. In particolare, la situazione riguardante l’orsa JJ4, Gaia, coinvolta nella morte di un runner lo scorso anno, ha portato alla firma di un’ordinanza di abbattimento da parte del governatore Maurizio Fugatti. Tuttavia, il Tar ha sospeso temporaneamente tale ordinanza, inviando gli atti alla Corte di giustizia europea per una decisione definitiva.
La Protesta degli Attivisti e l’Attività di Stopcasteller
Proteste e tensioni: Domenica 3 marzo, un gruppo di attivisti si è incatenato al cancello del centro recupero fauna alpina Casteller di Trento, chiedendo la liberazione degli orsi considerati pericolosi. Nonostante gli sforzi della polizia e del Corpo forestale del Trentino per rimuovere le catene, gli attivisti hanno ribadito la loro richiesta di vedere le condizioni degli animali: “Non ci togliamo le catene, finché non ci assicurate che gli orsi stanno bene”.
Intanto, l’associazione Stopcasteller ha annunciato una protesta per il giorno successivo fuori dal palazzo della Regione, dove è prevista l’approvazione della “legge ammazza-orsi”. Questa proposta, sostenuta dall’assessore Roberto Failoni e dal presidente della provincia Maurizio Fugatti, prevede l’abbattimento di fino a otto orsi all’anno. Fugatti ha difeso questa decisione affermando che “i nostri orsi non li vuole nessuno” e che quelli considerati pericolosi devono essere eliminati.
Le Critiche e le Questioni Diplomatiche
Reazioni e contestazioni: Le dichiarazioni del presidente Fugatti hanno scatenato critiche da parte di diverse organizzazioni, tra cui l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali. Quest’ultima ha evidenziato la mancanza di alternative all’abbattimento degli orsi e ha sollevato dubbi sulla gestione della biodiversità da parte delle autorità trentine. Inoltre, l’Oipa ha annunciato di richiedere accesso agli atti relativi all’esplorazione diplomatica per il trasferimento degli orsi nei Paesi dell’Est, esplorazione che si è conclusa senza risultati concreti.
Il fallimento di questa missione esplorativa ha portato Fugatti a dichiarare che non ci sono alternative all’abbattimento degli orsi in eccesso, poiché il trasferimento in altri Paesi non è più un’opzione praticabile. Tuttavia, l’Oipa ha sottolineato la preoccupazione per il possibile declassamento della protezione degli orsi al fine di consentirne la caccia, sottolineando la necessità di un dibattito nazionale sulla questione. Per adesso, il destino degli orsi e le decisioni riguardanti la loro tutela rimangono al centro di un acceso dibattito tra le autorità locali e le organizzazioni animaliste.