Venduta la Villa Due Palme di Berlusconi a Lampedusa
Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio italiano, ha recentemente venduto la Villa Due Palme a Lampedusa, una residenza mai pienamente utilizzata, acquistata nel 2011. Questa transazione riservata è stata finalizzata nelle scorse settimane, con l’acquirente dell’immobile identificato come l’economista Gianni Profita, 63 anni, e originario di Acquaviva Platani, attualmente rettore della Saint Camillus International University of Health and Medical Sciences (UniCamillus) di Roma. Secondo fonti non ufficiali, si stima che l’acquisto sia avvenuto per circa 3 milioni di euro, superando così il prezzo iniziale di acquisto da parte di Berlusconi, che aveva speso un milione e mezzo di euro.
La Villa Due Palme, con una superficie di 250 metri quadrati e un ampio giardino, faceva parte del vasto patrimonio immobiliare ereditato dai discendenti di Berlusconi. L’ex primo ministro italiano aveva acquisito questa residenza durante un periodo critico per Lampedusa, quando l’isola era alle prese con una delle sue crisi migratorie ricorrenti. Berlusconi giustificò l’acquisto come atto di solidarietà e come un’opportunità per promuovere il turismo locale. Nonostante l’annuncio entusiasta nel 2011, Berlusconi ha trascorso poco tempo nella villa, preferendo di gran lunga la Sardegna alla Sicilia come destinazione.
Dismissione del Patrimonio Immobiliare Berlusconiano
Attualmente, gli eredi di Silvio Berlusconi stanno procedendo con la vendita di diverse proprietà, tra cui la Villa Due Palme a Lampedusa e, all’inizio di febbraio, la celebre Villa Certosa in Costa Smeralda. Quest’ultima dimora, frequentata da personalità di spicco e considerata per anni il simbolo del ‘berlusconismo’, è stata messa sul mercato. La scelta di disfarsi di queste proprietà rappresenta un passo significativo nell’operazione di riduzione del patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi.
La Villa Due Palme, sebbene dotata di una spiaggia privata e realizzata in stile mediterraneo negli anni ’70, è rimasta per lunghi periodi disabitata, con l’ex premier italiano che vi ha fatto solo una fugace apparizione nel 2019. Questo ennesimo atto di vendita conferma il progressivo alleggerimento del carico immobiliare della famiglia, sottolineando un cambiamento nell’assetto patrimoniale che ha caratterizzato per anni il panorama politico e sociale italiano. La cessione di queste residenze di prestigio segna la fine di un’epoca e il passaggio a nuove dinamiche per gli eredi di Berlusconi e per il panorama politico italiano nel suo complesso.