Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, esprime la sua delusione riguardo all’azione del governo italiano per la situazione di sua figlia, attualmente detenuta in Ungheria. Salis afferma: “Non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli.” La richiesta di domiciliari, sia in Italia che presso l’ambasciata in Ungheria, è stata negata, lasciando la famiglia senza alternative. Salis teme che sua figlia rimarrà in carcere per un tempo indefinito, con ogni processo che rappresenta un’altra sfida. “In quel carcere lì si può anche morire,” conclude preoccupato il padre.
Richieste Negate e Appelli Disperati: Salis e la Lotta per la Libertà
Salis evidenzia la mancanza di azione da parte del governo italiano, sottolineando l’assenza di supporto ufficiale durante questa difficile situazione. “Mi dicono che ci sono 2.500 italiani in queste situazioni e che non si può fare un’azione preferenziale nei confronti di nessuno. Ma se lasciamo tutti lì, siamo uno stato che difende i cittadini?” Si chiede Salis, sottolineando l’importanza di agire per la tutela dei propri cittadini all’estero. La mancanza di reazioni ufficiali da parte del ministero degli Esteri italiano suscita sconcerto da parte del padre, che denuncia il silenzio e la presunta indifferenza delle istituzioni.
Ministri e Difese: Il Sistema Giudiziario in Azione
I ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio, ricevendo il padre di Ilaria Salis, sono fermi nel sostenere i principi di sovranità giurisdizionale, spiegando che non possono interferire nel processo o nello status dell’indagata. Nordio evidenzia che qualsiasi interazione epistolare tra il ministero italiano e l’organo giuridico straniero sarebbe considerata irrituale. L’obiettivo rimane garantire che il trattamento detentivo di Ilaria Salis rispetti gli standard internazionali. Nordio propone che il difensore ungherese possa lavorare per modificare la detenzione di Salis, aprendo così la possibilità agli arresti domiciliari in Italia.
Un’Europa Solidale: L’Appello alla Commissione Ue
La commissaria Ue Mairead McGuinness si esprime in merito al caso Salis, sottolineando la disponibilità della Commissione ad aiutare a trovare una soluzione sostenibile. McGuinness afferma: “La Commissione è a disposizione per aiutare a trovare una soluzione sostenibile,” confermando l’attenzione dell’Europa verso la questione. Il Parlamento europeo si mobilita per difendere i diritti e la dignità di Ilaria Salis, evidenziando l’importanza di un intervento risoluto per garantire il rispetto dei principi fondamentali, non solo nazionali ma europei.
Mobilitazione e Critiche: La Politica e il Caso Salis
La segretaria del Pd, Elly Schlein, critica l’inerzia del governo italiano e l’apparente silenzio di alcuni attori politici di fronte alla situazione di Ilaria Salis. Schlein evidenzia la necessità di agire per garantire il rispetto dei diritti e della dignità dell’ingegnere italiana detenuta in condizioni difficili in Ungheria. Le critiche si estendono anche alla politica europea, con Schlein che denuncia l’accoglienza riservata a Viktor Orban e la mancanza di azione decisa in difesa dei diritti umani.