Tragedia all’ippodromo di Pisa: la morte del fantino Dominik Pastuszka
Il mondo delle corse ippiche è in lutto per la tragica morte del fantino polacco Dominik Pastuszka, avvenuta domenica 4 febbraio a seguito di una violenta caduta durante una corsa a ostacoli presso l’ippodromo San Rossore di Pisa. L’incidente, che ha scosso l’intera comunità equestre, è avvenuto quando il cavallo War Brave ha urtato un ostacolo, facendo inciampare l’animale e proiettando il fantino a terra con violenza, causandogli gravi lesioni alla testa. Pastuszka, trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni critiche, non è riuscito a riprendersi dal trauma toracico e cranico, culminato in un’emorragia cerebrale.
Un campione rispettato e amato: il ricordo di Dominik Pastuszka
Dominik Pastuszka, 35 anni, lascia una figlia di un anno e mezzo e la compagna, presenti durante l’incidente, che hanno assistito impotenti alla tragedia. Stimato e con una lunga carriera alle spalle, il fantino polacco aveva partecipato a numerose competizioni, distinguendosi per la sua esperienza e abilità nel mondo delle corse. Il Premio Oleandro, la gara fatale, rappresentava per lui una delle sfide tipiche delle corse al galoppo, su una distanza di 3.500 siepi, in un contesto che aveva imparato a conoscere e ad amare, come dimostrano i suoi successi a Merano, dove era conosciuto come ‘Fortuny Man’ per la sua destrezza nell’affrontare cavalli difficili.
In particolare, il 2020 era stato un anno di trionfi per Pastuszka, che aveva conquistato importanti vittorie a Merano e a Milano, dimostrando il suo talento e la sua determinazione. Tuttavia, la sua carriera luminosa è stata improvvisamente interrotta da quell’incidente fatale, che ha provocato anche la morte del cavallo montato, suscitando polemiche e dibattiti sul mondo delle corse ippiche e sul trattamento degli animali coinvolti.
Dibattito e polemiche: il ruolo delle corse ippiche e la sicurezza degli animali
La morte di Dominik Pastuszka ha riportato all’attenzione pubblica il tema della sicurezza nelle corse ippiche e il benessere degli animali coinvolti. Se da un lato c’è il dolore per la perdita di un talento e di una vita umana, dall’altro si accendono i riflettori sulle condizioni in cui avvengono queste competizioni e sul trattamento riservato agli equini.
L’associazione Italian Horse Protection ha espresso vicinanza alla famiglia del fantino scomparso, ma al contempo ha sollevato dubbi sulla moralità delle corse ippiche, definendole uno sfruttamento degli animali per fini ludici. Secondo l’associazione, i cavalli non dovrebbero essere costretti a correre in contesti che mettono a rischio la loro incolumità e che vanno contro la loro natura e le loro esigenze etologiche.