Riccardo Scamarcio: tra infanzia ribelle e successo cinematografico
Riccardo Scamarcio, attore poliedrico del panorama cinematografico italiano, torna sul grande schermo con il film ‘Race for glory’, in cui non solo interpreta ma ricopre anche il ruolo di produttore. Il film, in uscita il 14 marzo, narra la storia di Cesare Fiorio, capo scuderia della Lancia, e della sua epica vittoria contro i rivali dell’Audi nel Campionato del Mondo di Rally del 1983.
Un’infanzia ribelle e un amore per il cinema
All’età di soli 12 anni, Scamarcio si è trovato al centro di un episodio insolito: prendendo di nascosto l’auto di suo padre, ha causato un incidente finendo contro un muro. In un’intervista a Verissimo, l’attore ha raccontato con ironia quell’episodio: ‘Ero convinto di saperla guidare, sapevo la cosa di frizione e acceleratore. Poi in realtà mi sono reso conto che era un po’ più complicato’. La sua infanzia è stata contraddistinta da episodi spericolati, ma anche da tanto amore e affetto: ‘Sono stato un bambino molto amato’, ha dichiarato.
Scamarcio ha sempre mostrato una personalità irrequieta e iperattiva sin da giovane, ma è stato il mondo del teatro a cambiargli la vita a 15 anni: ‘Il cinema, il teatro mi hanno salvato dal fatto che avrei potuto prendere delle strade magari sbagliate. Ero bello monello io’. Tuttavia, la sua vivacità non è passata inosservata, tanto che la madre decise di farlo seguire da un investigatore privato, convinta che avesse bisogno di un’attenzione supplementare.
La famiglia e la perdita del padre
Scamarcio è molto legato alla sua famiglia e alle proprie radici pugliesi. Ha ricordato con affetto il padre, Emilio, scomparso dopo una lunga malattia: ‘Con papà avevo un ottimo rapporto, ma c’era un certo pudore con noi, un uomo all’antica, che mi ha insegnato in maniera ossessiva l’onestà’. L’esperienza della perdita del padre è stata per l’attore la più forte della sua vita, ma ha contribuito a plasmare la sua visione della vita e della morte.
‘La morte è una fase della vita’ ha affermato Scamarcio, sottolineando l’importanza di essere pronti ad affrontare tutte le fasi della vita umana. L’attore si definisce come una persona radicata nelle proprie origini, ma anche come un sognatore. La sua ambizione e la sua semplicità emergono sia nella vita privata che sul set: ‘Facendo l’attore hai bisogno di vivere situazioni vere. Per questo difendo la mia vita privata. Altrimenti in scena che cosa racconto?’
Nel film in questione, Scamarcio condivide lo schermo con Lapo Elkann, in un cameo che ha dato vita a una simpatia spontanea. Parlando delle sue paure, l’attore rivela di temere poche cose, tra cui la morte. Tuttavia, sottolinea l’importanza dell’amore nel superare queste paure: ‘Però abbiamo modo nella vita di esorcizzarla con l’amore. Per cui amate, amatevi’. Un invito universale a vivere e amare senza riserve.