Crollo Esselunga a Firenze: Criticità nel Cantiere
Nel cantiere dell’Esselunga a Firenze, teatro di un tragico crollo che ha causato la morte di 4 operai e la scomparsa di un quinto, emergono "diverse criticità". Il procuratore fiorentino Filippo Spiezia ha dichiarato che, nonostante sia troppo presto per determinare le dinamiche del disastro, al momento dei primi accertamenti nel cantiere sono emerse problematiche evidenti. "Ci sono delle criticità che abbiamo riscontrato", ha sottolineato Spiezia.
Il fascicolo d’inchiesta, ancora senza indagati, si focalizza su ipotesi di reato quali omicidio plurimo aggravato per mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro e disastro per crollo colposo. Inoltre, dalle prime indagini risulta che "per alcuni operai vi fossero irregolarità per quanto riguarda la loro presenza sul territorio nazionale". Questa conferma le voci circolate subito dopo l’incidente in via Gian Filippo Mariti. "Si tratta di un aspetto diverso dalla verifica delle posizioni contrattuali", ha specificato Spiezia, riferendosi alle questioni legate all’ingresso sul suolo nazionale.
Identità delle Vittime e Complessa Operazione di Recupero
Al momento del crollo, attorno a dieci persone lavoravano in altre zone del cantiere. Attualmente, è nota soltanto l’identità di una delle vittime: Luigi Coclite, 60 anni, italiano, residente a Collesalvetti (Livorno), estratto rapidamente tra le macerie. Identificare gli altri tre corpi recuperati risulta più arduo. Spiezia ha evidenziato le sfide legate all’identificazione: "Stiamo svolgendo un’operazione complessa per identificare i resti dei lavoratori coinvolti, alcuni dei quali in condizioni drammatiche, richiedendo competenze scientifiche, anche di tipo genetico".