Prospettive economiche dell’eurozona: dalla stagnazione alla crescita nel 2024
Stagnazione nel trimestre precedente, inizio della crescita nel 2024 – Secondo la Banca centrale europea (BCE), l’economia dell’area euro ha probabilmente sperimentato una fase di stagnazione nell’ultimo trimestre del 2023. I dati attuali continuano a riflettere una certa debolezza nel breve periodo, nonostante alcuni segnali positivi che indicano una possibile ripresa della crescita nel prossimo futuro. La BCE ha dichiarato nell’Economic Bulletin odierno che “i dati più recenti mostrano segnali di un modesto rafforzamento della crescita nel primo trimestre del 2024”.
Situazione del mercato del lavoro e pressioni inflazionistiche
È interessante notare che il mercato del lavoro nell’area euro è rimasto solido, con un tasso di disoccupazione al 6,4% a novembre, il livello più basso sin dall’introduzione dell’euro. Tuttavia, c’è un rallentamento nella domanda di lavoro con una diminuzione delle offerte di lavoro disponibili. La BCE ha sottolineato l’importanza per i governi di ridurre gradualmente le misure di sostegno legate all’energia per evitare un aumento delle pressioni inflazionistiche a medio termine. Le politiche fiscali e strutturali dovrebbero mirare a rendere l’economia più produttiva e competitiva, oltre a ridurre i tassi elevati di debito pubblico.
Prospettive future e ostacoli da superare – Francoforte prevede un ulteriore calo dell’inflazione nel corso del 2024 poiché gli impatti dei precedenti shock energetici e dei problemi legati alla catena di approvvigionamento si attenueranno. Ci si aspetta inoltre che una politica monetaria più restrittiva continuerà a esercitare pressione sulla domanda. Tuttavia, la BCE ha indicato che i rischi per la crescita economica rimangono orientati al ribasso. Possibili scenari di una crescita inferiore potrebbero verificarsi se gli effetti delle politiche monetarie fossero più incisivi del previsto o se l’economia mondiale dovesse indebolirsi ulteriormente.
Rischi geopolitici e inflazione: le incognite future
La BCE ha evidenziato che esistono diversi rischi al rialzo per l’inflazione, inclusi i crescenti tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, che potrebbero innalzare i prezzi dell’energia e dei trasporti a breve termine, ostacolando il commercio globale. L’inflazione potrebbe anche superare le previsioni se i salari aumentassero più del previsto o se i margini di profitto dimostrassero una maggiore resilienza. Inoltre, eventi come la guerra in atto tra Russia e Ucraina e i conflitti nel Medio Oriente rappresentano fonti significative di rischio geopolitico che potrebbero impattare l’economia dell’area euro in modo significativo.