Radio Free Europe/Radio Liberty nell’elenco delle “organizzazioni indesiderate” in Russia
In una mossa che intensifica la pressione sul panorama dei media indipendenti, le autorità russe hanno classificato Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) come “organizzazione indesiderata”, un termine che implica un ulteriore inasprimento delle restrizioni alla libertà di espressione nel paese. RFE/RL, un’emittente finanziata dal Congresso degli Stati Uniti, è noto per i suoi servizi giornalistici offerti in 23 paesi, molti dei quali caratterizzati da un notevole controllo statale sull’informazione.
La designazione di “agente straniero”
Già precedentemente etichettata come “agente straniero” da Mosca, una definizione attribuita a individui e organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero e che vengono accusati di condurre attività contrarie agli interessi del governo russo, RFE/RL ora si trova ad affrontare una situazione ancor più grave. L’etichetta di “organizzazione indesiderata” non si limita a stigmatizzare l’operato dell’emittente, ma espande il rischio di conseguenze legali a giornalisti, collaboratori e donatori che hanno legami con l’ente.
RFE/RL tra le “indesiderate”
Secondo il registro ufficiale, RFE/RL è la 142esima organizzazione a ricevere tale denominazione sotto la normativa russa introdotta nel 2015. Questa classificazione si colloca in un trend preoccupante per la libertà di stampa nel paese, come sottolineato dal Committee to Protect Journalists, che ha evidenziato come, a partire dal 2021, molteplici media indipendenti siano stati colpiti da questa etichetta, inclusi nomi noti come Meduza, Bellingcat e Novaya Gazeta Europe.
La dichiarazione del presidente di RFE/RL
La risposta di RFE/RL non si è fatta attendere. Il presidente dell’emittente, Stephen Camus, ha manifestato la sua ferma opposizione a queste misure restrittive, affermando: «Milioni di russi hanno fatto affidamento su di noi per decenni». Ha inoltre riferito che l’emittente ha registrato “ascolti da record” in seguito alla morte di Alexei Navalny, figura di spicco dell’opposizione russa e avversario di lunga data del presidente Vladimir Putin. «Questo tentativo di reprimerci», ha proseguito Camus, «farà soltanto lavorare RFE/RL più sodo per offrire un giornalismo libero e indipendente alle persone russe».
Le conseguenze per i dipendenti di RFE/RL
Le implicazioni di questa nuova classificazione sono già tangibili. Più di 30 dipendenti di RFE/RL erano stati precedentemente designati come “agenti stranieri” dal ministero della Giustizia russo, ed ora l’ombra delle conseguenze legali si estende a un numero ancora maggiore di individui associati all’emittente. Le sfide che RFE/RL e altri media indipendenti affrontano in Russia sembrano destinare a intensificarsi in un clima sempre più ostile alla libertà d’informazione.
L’escalation di tensioni tra Russia e Stati Uniti si riflette anche in questo confronto ideologico e informativo, dove il giornalismo indipendente trova ostacoli crescenti. La determinazione espressa da Stephen Camus evidenzia la volontà di RFE/RL di non cedere alle pressioni, ma piuttosto di rafforzare il proprio impegno nel fornire notizie non filtrate a un pubblico che si confronta quotidianamente con la censura e la limitazione della libertà di stampa.
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