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La passione e la disciplina di Diana nel tennis
Passione, disciplina e il “sponsor” Martina Navratilova sono stati elementi cruciali nella storia sportiva di Diana, giovane tennista russa. Senza un forte sostegno finanziario e le difficoltà legate agli spostamenti degli atleti russi, il percorso di Diana avrebbe preso una piega diversa. Accettando l’invito di “un’amica di mamma” in North Carolina, Diana si è trovata di fronte a un bivio importante nella sua carriera. In un’intervista al New York Times, ha raccontato: “Avevo davvero paura e pensavo a cosa avrei fatto ferma in Russia senza allenatore e senza partite…Ma nello stesso tempo mi chiedevo se la via del college non mi avrebbe precluso quella del tennis pro.”
Il sostegno familiare e la svolta nel percorso di Diana
Il padre Maksim, figura chiave nello sviluppo del gioco di Diana, inizialmente si opponeva alla scelta della figlia. Tuttavia, è stata la madre Julia, insegnante di pianoforte che ha trasmesso a Diana l’importanza della disciplina, a facilitare il contatto con David Secker, il primo allenatore della giovane tennista. Nonostante le perplessità iniziali, un assegno di circa 200mila dollari guadagnato durante un torneo in Australia ha rappresentato una svolta decisiva per Diana. Convinta dal proprio talento e determinazione, ha deciso di non abbandonare il WTA Tour, vivendo un’esperienza fondamentale da sola all’estero e diventando la prima giocatrice dal 1993 a entrare nelle top 100 mentre frequentava ancora il college.