Il Guinness Sei Nazioni 2024: tra conferme e rinnovamenti, la lotta per il titolo si accende
La competizione più attesa del rugby europeo, il Guinness Sei Nazioni 2024, prende il via questo weekend, con le squadre pronte a darsi battaglia per il prestigioso titolo che, nella precedente edizione, ha visto trionfare l’Irlanda. Tuttavia, il panorama si prospetta diverso rispetto a soli 12 mesi fa: gli echi della Rugby World Cup (RWC) riecheggiano ancora, lasciando il segno con il ritiro di veri e propri pilastri del rugby internazionale.
Le aspettative sono alte, gli scarpini sono pronti e il terreno di gioco attende i suoi eroi, ma chi riuscirà a conquistare la vittoria finale in questo torneo che promette scintille?
Irlanda: tra rabbia e esperienza, un mix esplosivo
Nonostante la delusione per l’eliminazione precoce dal mondiale, l’Irlanda rimane una delle favorite. Il dolore della sconfitta è ancora vivo, e l’addio di una leggenda come Jonathan Sexton peserà non poco. Tuttavia, l’allenatore Andy Farrell può contare su una squadra che mescola esperienza e qualità, senza dimenticare quella “rabbia accumulata” durante la RWC, pronta a essere trasformata in energia vincente sul campo.
Francia: un’incognita chiamata mediana
La Francia condivide con l’Irlanda il fardello della delusione, avendo anch’essa lasciato il mondiale prima del previsto. Inoltre, la squadra di Fabien Galthié dovrà fare i conti con l’assenza di Antoine Dupont, volto verso nuove sfide nel rugby 7s, e di Romain Ntamack, costretto fuori dal campo per infortunio. La questione della mediana si configura come l’enigma maggiore per i Bleus, il cui risolvimento potrebbe significare la riscossa o la conferma di un periodo complicato.
Inghilterra: alla ricerca di un riscatto
L’Inghilterra, reduce da un biennio turbolento e una quarta posizione che sa di poco, guarda al Sei Nazioni con occhi diversi dopo un’inaspettata medaglia di bronzo ai mondiali. Le aspettative sono caute, soprattutto considerando l’assenza di Owen Farrell, che ha preso una pausa per “ricaricare la mente” e per siglare un contratto nel campionato francese. La squadra guidata da Steve Borthwick potrebbe non essere favorita come Francia e Irlanda, ma non è da escludere che possa giocarsi le sue carte per un risultato sorprendente.
Le outsider del torneo
A seguire il trio di favorite, ci sono le cosiddette outsider: Scozia, Galles e Italia. La Scozia, sotto la guida di Gregor Townsend, promette un rugby di qualità, ma i risultati tardano a concretizzarsi. Per il Galles, invece, nonostante una crisi evidente, i risultati mondiali sono stati lusinghieri, ma potrebbero non riflettere il vero potenziale della squadra di Warren Gatland. Infine, l’Italia di Gonzalo Quesada non punta a vincere il torneo, ma a migliorare il suo score, magari con un paio di vittorie che potrebbero segnare un progresso importante per il rugby italiano.
Il Sei Nazioni si appresta a scrivere un altro capitolo della sua storia, tra conferme e nuove sfide, tra veterani e volti nuovi, tra la rabbia di chi vuole riscattarsi e l’audacia di chi vuole sorprendere. Questo fine settimana, l’attesa ha fine e il sipario si alza su quello che promette di essere un torneo indimenticabile.