Olimpiadi 2026: Inchiesta sulla Pista da Bob di Cortina
La pista da bob di Cortina è al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Belluno in risposta a un esposto presentato da Italia Nostra, associazione ambientalista. L’indagine mira a verificare la regolarità della demolizione della vecchia pista olimpica ‘Eugenio Monti’ per consentire la costruzione di quella prevista per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. La segnalazione solleva dubbi sul rispetto dei vincoli paesaggistici durante l’intervento. I carabinieri del Nucleo tutela beni ambientali sono incaricati di accertare l’esistenza delle autorizzazioni necessarie.
Italia Nostra e i cittadini di Cortina contro la nuova pista da bob hanno espresso forte dissenso e preoccupazione riguardo all’opera in corso. Le proteste, evidenziate da un’iniziativa cittadina, sottolineano l’inutilità e l’impatto negativo della costruzione. I comitati locali e le sigle ambientaliste sostengono che la spinta a erigere la nuova struttura derivi principalmente dalla volontà di preservare l’immagine regionale e di rispettare i tempi previsti per le Olimpiadi. Tuttavia, sottolineano l’importanza di evitare possibili problemi legati alla gestione futura e ai costi sostenibili dell’impianto, citando il caso di Cesana Torinese come monito da non ignorare.
Le Preoccupazioni di Italia Nostra e dei Comitati Locali
Le preoccupazioni riguardanti la pista da bob di Cortina vanno oltre la mera questione ambientale, toccando sfere economiche e di immagine. Italia Nostra, in particolare, mette in guardia sul rischio di compromettere la reputazione italiana e cortinese nel caso in cui i lavori non siano completati tempestivamente o se i costi di gestione diventino insostenibili nel lungo periodo. L’associazione ritiene che il perseguimento dell’opera a tutti i costi possa portare a conseguenze dannose per l’intera comunità, evidenziando la necessità di una valutazione oculata e responsabile delle scelte urbanistiche e infrastrutturali.
La voce dei cittadini e delle associazioni locali si leva come segnale di allerta nei confronti di decisioni che potrebbero impattare negativamente sull’ecosistema naturale e sull’equilibrio economico della regione. La partecipazione attiva della popolazione locale e delle organizzazioni ambientaliste rappresenta un tentativo di porre l’accento sulle possibili criticità legate alla realizzazione della pista da bob, sottolineando la necessità di un approccio olistico e sostenibile nel processo decisionale.