La polemica sull’assenza di trasmissione in chiaro dell’Australian Open 2024
Nel dopo partita della storica vittoria di Jannik Sinner contro Daniil Medvedev all’Australian Open 2024, le polemiche si accendono non solo per il risultato sportivo, ma anche per la mancata trasmissione in chiaro dell’evento. Nonostante l’eccezionale 18% di share raggiunto da Eurosport, con 2 milioni di spettatori e un picco di 2,6 milioni nel momento decisivo, le critiche non si placano. La mancanza di un’acquisizione dei diritti televisivi da parte di emittenti in chiaro ha suscitato grande disappunto tra gli appassionati.
L’unico compromesso per i tifosi che non potevano permettersi la visione a pagamento è stata un’ampia sintesi in differita trasmessa su Nove alle 18:00. Tuttavia, questo non ha soddisfatto pienamente coloro che auspicavano una diretta accessibile a tutti. La mancanza di una copertura televisiva aperta ha lasciato un’amaro in bocca a molti spettatori, evidenziando la necessità di una più ampia diffusione dell’evento a livello nazionale.
Il malcontento della Rai per l’assenza di un inviato a Melbourne
La Rai, tramite il direttore di ‘Rai Sport’ Jacopo Volpi, ha espresso il proprio malcontento per l’opportunità mancata di trasmettere in diretta la finale dell’Australian Open 2024. Volpi, in un’intervista esclusiva a ‘Virgilio Sport’, ha dichiarato: “Non c’era un inviato perché se fosse anche partito dopo la semifinale vinta da Sinner, per raggiungere l’Australia, forse sarebbe arrivato a partita in corso. Pur volendo ormai era tardi. Ci abbiamo pensato a prendere la finale, ma non c’erano i tempi tecnici, non c’erano i modi e soprattutto le cifre dei diritti televisivi erano fuori mercato. In più la fascia mattutina non ci ha agevolato nelle valutazioni finali.”
Un comunicato emesso dal CdR della Rai ha ribadito il disappunto per l’assenza di una copertura giornalistica diretta dell’impresa di Sinner: “Jannik Sinner trionfa, dopo 48 anni da Adriano Panatta a Parigi, in un torneo Slam. Scrive una pagina di storia vincendo dove mai un italiano, all’Australian Open, era arrivato e noi non ci siamo. La Rai e Rai Sport non hanno ritenuto di inviare un collega per testimoniare un’impresa eccezionale, facendo mancare un contributo atteso dal Servizio Pubblico radiotelevisivo. Se il costo dei diritti per la diretta televisiva era esagerato e fuori portata, almeno un collega a Melbourne poteva e doveva essere inviato. Purtroppo, lo diciamo con dispiacere, l’ennesima occasione persa.”