Il 36° Salone del Libro di Torino
ha aperto le sue porte con grande enfasi, presentando il tema ‘Vita immaginaria’, ispirato al saggio di Natalia Ginzburg. Quest’edizione segna il debutto della direzione editoriale di Annalena Benini, che ha posto un’enfasi speciale sui temi femminili, letterari, giovanili e sulla diversità delle voci. Con un’attenzione particolare verso la valorizzazione di autori emergenti e contenuti inclusivi, il Salone si propone come un crocevia culturale di rilevanza internazionale.
Il successo della precedente edizione
, diretta da Nicola Lagioia, con un aumento significativo di visitatori e editori, ha consolidato il prestigio di questo evento nel panorama culturale italiano. Numeri che evidenziano il crescente interesse del pubblico e la risonanza sempre maggiore che il Salone del Libro di Torino ha acquisito nel tempo. Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro, sottolinea l’importanza di coinvolgere attivamente il territorio e le istituzioni per far crescere collettivamente questo patrimonio culturale condiviso.
La Visione e le Aspettative di Annalena Benini: Vita Immaginaria come Fonte di Ispirazione
Annalena Benini, nel presentare il suo primo Salone del Libro di Torino, ha sottolineato l’importanza del concetto di ‘Vita immaginaria’ come titolo-guida per l’intero evento. Ispirandosi al saggio di Ginzburg del 1974, Benini ha espresso la volontà di celebrare la creatività e la diversità contenuta nelle molteplici voci della letteratura contemporanea. Con un’attenzione particolare alla qualità e alla varietà delle narrazioni proposte, il Salone del Libro mira a offrire uno spaccato del presente attraverso l’arte della parola scritta. Il manifesto realizzato da Sara Colaone, che ritrae una donna immersa in un universo di lettori tra le nuvole, anticipa un’edizione del Salone del Libro di Torino ricca di vitalità e riflessione. Benini, evidenziando l’importanza del lavoro di squadra e della diversità di prospettive, promette un evento che saprà coinvolgere ed emozionare il pubblico. La presenza di autori di prestigio come Elizabeth Strout, vincitrice del Premio Pulitzer, conferma l’impegno del Salone nel portare avanti un dialogo aperto e stimolante sulla letteratura contemporanea.