De Laurentiis contro il Comune: la battaglia per i costi della sicurezza durante le partite
Aurelio De Laurentiis, patron del Calcio Napoli, ha deciso di non restare in silenzio di fronte alle richieste di pagamento avanzate dal Comune di Napoli per i costi legati alla sicurezza durante le partite al Maradona. Dopo aver fissato un ultimatum di 120 giorni, scadrà il 7 giugno, minacciando la costruzione di un nuovo impianto sportivo se le questioni sulla gestione dello stadio attuale non verranno risolte a suo favore. La situazione si è fatta tesa, con De Laurentiis che ha impugnato il ‘Regolamento per la disciplina delle prestazioni dei servizi resi dal Corpo di Polizia Locale di Napoli’ e l’Avviso di accertamento di pagamento, rifiutandosi di versare i 12 mila euro richiesti per i servizi durante l’incontro Napoli – Madrid.
La posizione del Comune: un’attività privata con costi a carico dell’organizzatore
A palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, la reazione non si è fatta attendere. Secondo quanto dichiarato, le partite di calcio allo stadio Maradona non sono considerate attività pubbliche ma private, con ricavi, e pertanto gli oneri per i servizi di polizia locale devono ricadere sull’organizzatore dell’evento. Il Comune ha sottolineato che, a partire dal 2017, le spese del personale di polizia locale per servizi legati a iniziative private devono essere interamente coperte dal soggetto promotore dell’evento. Inoltre, l’evento in questione non rientra in attività pubbliche e non è escluso dal Regolamento comunale in vigore, il che giustifica la richiesta di pagamento avanzata a De Laurentiis e al Calcio Napoli.
La difesa di De Laurentiis: un’interpretazione della legge a suo favore
L’avvocato Arturo Testa, che rappresenta De Laurentiis in questa battaglia legale, ha definito il Regolamento comunale come ‘manifestamente illegittimo’ per non escludere le situazioni previste dalla legge stessa. Facendo riferimento a un parere della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, si sottolinea che la mancanza di un interesse pubblico, e non il fine di lucro, è ciò che rende private alcune attività, compresa l’organizzazione di eventi sportivi. Inoltre, poiché lo stadio di calcio fa parte del patrimonio comunale, il suo utilizzo avviene nell’interesse pubblico, secondo la giurisprudenza che qualifica la concessione di impianti sportivi come un servizio pubblico. De Laurentiis respinge l’idea di dover pagare i costi della polizia locale durante le partite al Maradona, sostenendo che il Comune non sia estraneo alle attività svolte nello stadio concesso in gestione.
Il braccio di ferro tra De Laurentiis e il Comune di Napoli sembra destinato a proseguire, con il Calcio Napoli che ha già espresso la sua volontà di non pagare i vigili urbani durante le partite. Mentre il Comune insiste sul fatto che spetti all’organizzatore coprire i costi dei servizi di sicurezza, il club azzurro si prepara a impugnare ulteriori richieste di pagamento. La partita tra il Napoli e il Comune di Napoli si giocherà non solo sul campo da calcio, ma anche nei corridoi delle istituzioni, alimentando una disputa che promette di protrarsi nel tempo.