“Brehme, l’Oktoberfest e il leggendario dente perduto”
Brehme, il leggendario terzino mancino campione del mondo con la Germania Ovest nel 1990, ha recentemente ricordato con commozione il compianto Andy Brehme, suo omonimo e ex compagno all’Inter. Attraverso le sue parole, emerge un’affettuosa riflessione su un’amicizia che ha resistito al tempo e alle battaglie sul campo. “Fu fondamentale nell’annata dei record del 1988-89, così come me e Aldo Serena. Noi più di tutti!”, ha dichiarato il campione del mondo, sottolineando l’importanza di Andy nella storia calcistica dell’Inter.
Il legame indissolubile tra i Brehme si manifestava non solo nella loro abilità calcistica, ma anche nei momenti di spensieratezza e complicità condivisi fuori dal campo. “Passammo una serata a ridere, scherzare e a ricordare i vecchi tempi. Libero, spensierato, con quei capelli biondi al vento. Correva sulla fascia come un treno”, ha raccontato con affetto Brehme. La perdita di Andy rappresenta per lui non solo la scomparsa di un grande calciatore, ma anche di un amico con cui ha condiviso vittorie, sconfitte e momenti indelebili della propria carriera.
“Memorie dell’Oktoberfest e il dente perduto”
Nei ricordi di Brehme emergono episodi emblematici legati all’Oktoberfest, celebre festival della birra a Monaco, dove lui e Andy si trovarono coinvolti in situazioni esilaranti. “Una volta perdemmo il pullman della squadra perché restammo bloccati all’Oktoberfest a Monaco”, rivela Brehme, sottolineando il lato spensierato e goliardico dell’amico. Ma non è solo l’atmosfera festosa a caratterizzare il legame tra i due Brehme. Un episodio particolare, durante un allenamento, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria di Brehme: “lui perse un dente dopo una pallonata e fermò il gioco all’improvviso. Lo cercammo per mezz’ora. Ci prendevamo in giro continuamente, era una persona allegra, spontanea, gentile. Un ragazzo d’oro”.
La versatilità e il talento di Andy non passavano inosservati neanche agli occhi dei suoi compagni di squadra. Capace di calciare con entrambi i piedi e di affrontare con successo i rigori, Andy Brehme si distingueva per la sua unicità e poliedricità sul campo. “Un giocatore per certi versi unico, oggi non più replicabile”, afferma Brehme, sottolineando il carattere eccezionale di un atleta che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. La sua assenza lascia un vuoto irrimediabile nel cuore di chi lo ha conosciuto e apprezzato, confermando che di Andy ce n’è stato e ce ne sarà uno solo.