La ricerca del risolutore: il nodo da sciogliere per la Vuelle
Per vincere le partite all’ultimo secondo ci vuole il pelo sullo stomaco, quel pizzico di cinismo che Meo Sacchetti sta invocando sin dal suo arrivo ma che ancora manca a questo gruppo che si è sempre perso nei finali punto a punto. L’ultima volta, domenica a Scafati quando entrando nel rettilineo dei 3’ finali non ha più visto il canestro, trovando conclusioni complicate quando per tutto l’arco della gara si era espressa senza sentire il peso del pallone. La Vuelle ha dimostrato di sapersi imporre in partite dominate, come a Brindisi, Treviso e Milano, ma ha vacillato quando la pressione si è fatta più intensa. L’assenza di un risolutore si è fatta evidente, con Bamforth e McDuffie che non sono riusciti a colmare questo vuoto, lasciando la squadra a corto di soluzioni nei momenti cruciali.
Manca il risolutore, un ruolo che Bamforth non è mai riuscito a interpretare, anche per limiti fisici. E continua a mancare anche dopo l’arrivo di McDuffie al quale domenica la squadra ha affidato l’ultimo tiro, ma che si è andato a schiantare contro la mole di Gentile trovando una conclusione sbilenca. La mancanza di un giocatore in grado di prendere in mano la situazione e risolvere le partite ha influito pesantemente sul morale della squadra, già provata da una serie di risultati negativi. La sconfitta a Scafati ha rappresentato un duro colpo, specialmente considerando il periodo di crisi che la Vuelle sta attraversando, con l’ultimo successo che risale a metà dicembre. La necessità di un giocatore capace di chiudere le partite è diventata urgente per una squadra che ha dimostrato di sapersi esprimere solo in situazioni di netto dominio.
Il ritorno di Andrea e le speranze rinvigorite
A Scafati, però, si è rivisto quell’Andrea, anzi anche meglio vista la produttività offensiva oltre ai 7 assist. Da questa trasferta si portano a casa la riscoperta di un Bluiett che ha infilato triple difficili con l’uomo addosso e un gioco da tre punti coraggioso nel momento caldo. Chissà perché la Vuelle non si si è fidata di lui per quell’ultimo tiro anche se 6’’ sono pochi e lui non è l’emblema della velocità. L’altro uomo riscoperto è Ford: ha piantato due stoppate da urlo ha preso rimbalzi ma questa non è una novità. Soprattutto ha giocato con grande voglia. Forse Sacchetti ha liberato la testa a entrambe: in questo finale ci sarà bisogno anche di loro. E pure di Tambone (foto): pare che il capitano abbia rifiutato di scendere dalla nave, declinando la ricca offerta di Trapani. La prestazione incoraggiante di giocatori come Andrea, Bluiett e Ford a Scafati ha ridato speranza alla Vuelle, dimostrando che ci sono risorse ancora da sfruttare all’interno del roster. La produttività offensiva di Andrea unita alla determinazione di Ford e alla precisione di Bluiett hanno evidenziato che, nonostante le difficoltà, ci sono elementi capaci di fare la differenza in campo.
A Scafati si è rivisto quell’Andrea, anzi anche meglio vista la produttività offensiva oltre ai 7 assist. La riscoperta di questi giocatori potrebbe rappresentare una svolta per la squadra, che ha bisogno di ogni singolo elemento al proprio meglio per poter competere ad alti livelli. La determinazione e la voglia di emergere dimostrate da Ford e Bluiett, insieme alla leadership di Andrea, potrebbero essere gli ingredienti necessari per invertire il trend negativo e iniziare a ottenere risultati significativi. La figura di Tambone, capitano che ha deciso di restare a bordo nonostante le sirene di mercato, rappresenta un faro di stabilità e determinazione in un momento di incertezza e difficoltà per la squadra. La Vuelle ha ora bisogno di trasformare questa positività in risultati concreti sul campo, sfruttando al massimo il potenziale dei suoi giocatori per tornare a competere al meglio.