La Grande Barriera Corallina Australiana in Pericolo: Sbiancamento di Massa dei Coralli
I coralli della Grande barriera corallina australiana si stanno di nuovo sbiancando. Le ricognizioni condotte dall’Istituto australiano per le scienze marine (AIMS) hanno confermato che è in corso uno sbiancamento di massa dei coralli in questa che è la barriera di corallo più grande del mondo. Lo sbiancamento avviene a causa dell’aumento della temperatura dell’acqua, che porta i coralli a espellere le zooxantelle, piccole alghe con cui vivono in simbiosi. Senza queste alghe colorate, i coralli perdono la loro colorazione tipica e diventano bianchi.
La Grande barriera corallina si estende per oltre 2.300 chilometri lungo la costa nord-orientale dell’Australia, comprendendo circa 3.000 fondali corallini. Finora, le indagini aeree hanno coperto due terzi dell’area, mentre quelle marine sono in corso. Per comprendere appieno le conseguenze di questo fenomeno, sarà necessario analizzare l’intera estensione della Barriera. Neal Cantin, ricercatore dell’AIMS, sottolinea l’importanza di esplorare le profondità marine per valutare la gravità dello sbiancamento, che sembra colpire soprattutto la parte meridionale.
Le Cause e le Conseguenze dello Sbiancamento
Lo sbiancamento dei coralli non implica necessariamente la morte immediata degli stessi: se la temperatura torna alla normalità in poche settimane, le alghe possono ripopolarli. Tuttavia, a causa dell’aumento generale della temperatura degli oceani dovuto al riscaldamento globale, in alcune zone i coralli non riescono a riprendersi e muoiono per mancanza di nutrienti. Gli sbiancamenti di massa, come quello attuale, sono un fenomeno recente legato all’innalzamento delle temperature oceaniche, causato dai cambiamenti climatici.
Le barriere coralline sono ecosistemi vitali per numerose specie marine, ospitando una parte significativa del ciclo vitale di molte di esse. La Grande barriera corallina australiana, in particolare, rappresenta un importante punto di riferimento in questo contesto, data la sua vastità e importanza ecologica. Tanya Plibersek, ministra dell’Ambiente australiana, sottolinea che oltre alla biodiversità, dalla barriera dipendono direttamente o indirettamente migliaia di persone nella regione nord-orientale dell’Australia.
Secondo l’AIMS, le barriere coralline sono capaci di riprendersi dopo eventi di sbiancamento, ma esiste una certa soglia di resilienza. David Wachenfeld, un esperto dell’istituto, mette in guardia sull’eccesso di stress a cui sono sottoposti i coralli: “Questa resilienza ha i suoi limiti. Mentre alcune aree hanno continuato a guadagnare copertura corallina attraverso gli altri eventi di sbiancamento, altre non sono riuscite a farlo”. È fondamentale monitorare e proteggere questi preziosi ecosistemi per garantire la sopravvivenza di innumerevoli specie marine e la salute dell’ambiente marino in generale.