Nuova fase della guerra in Ucraina: gli aiuti occidentali e le prospettive future
Con la recente decisione del Congresso degli Stati Uniti di sbloccare 60,8 miliardi di dollari di aiuti per Kyiv, la guerra in Ucraina sta entrando in una nuova fase che potrebbe rivelarsi decisiva. Secondo alcuni esperti, questo potrebbe convincere il Cremlino che, anche in caso di vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni, gli Stati Uniti continueranno a sostenere l’Ucraina, rendendo impossibile una sua sconfitta.
Gli aiuti occidentali di alta tecnologia, sebbene non possano compensare la carenza di soldati ucraini, alleggeriranno la pressione sulle forze di Kyiv, aumentando le già rilevanti perdite russe. Tuttavia, la principale difficoltà consisterà nel definire delle garanzie di sicurezza accettabili per Kyiv, che impediscano al Cremlino di riprendere l’aggressione.
La reticenza delle parti a negoziare
Ad oggi, né Mosca né Kyiv sembrano disposte a riconoscere che la loro vittoria completa sia impossibile o troppo costosa. La Russia potrebbe sconfiggere le forze regolari ucraine, ma non riuscirebbe a mantenere l’occupazione del territorio contro le forze di difesa territoriale, mancando degli effettivi necessari.
Kyiv, dal canto suo, non può rinunciare alla riconquista dei territori perduti. Le recenti operazioni militari dimostrano che la Russia sta avendo la meglio grazie alla sua superiorità numerica e di armamenti, oltre ai miglioramenti tattici e logistici apportati dopo i disastri subiti fino all’autunno del 2022.
Miglioramenti russi e superiorità aerea
La Russia ha unificato la sua catena di comando e reso il suo sistema logistico più resiliente al fuoco ucraino in profondità. La guerra elettronica russa sta surclassando quella di Kyiv, riducendo la precisione delle armi ucraine ad elevata gittata come gli HIMARS e gli STORM SHADOW.
Inoltre, il Cremlino ha iniziato a impiegare efficacemente la sua superiorità aerea, utilizzando “bombe plananti” sovietiche contro le fortificazioni ucraine. La mobilitazione industriale russa è stata molto più rapida rispetto a quella occidentale, con un bilancio della difesa raddoppiato dal 2022 e un sostegno dell’opinione pubblica che si attesta attorno al 75%.
Crisi ucraina e difficoltà di mobilitazione
Dall’altro lato, l’Ucraina sta attraversando un periodo di crisi dopo il fallimento della sua controffensiva estiva. Il presidente Volodymyr Zelensky ha imposto ai suoi generali obiettivi impossibili da conseguire contro le difese fortificate russe, temendo che una mossa difensiva potesse far crollare il morale della popolazione.
Quando infine è stato costretto a passare alla difensiva, il terreno era diventato gelato, rendendo difficile la costruzione di robuste fortificazioni. L’Ucraina ha anche ritardato la mobilitazione degli uomini necessari, provocando accese discussioni sul sistema di reclutamento al Parlamento di Kyiv.
Ritardi negli aiuti occidentali e resilienza ucraina
I ritardi nell’approvazione degli aiuti americani e l’incapacità europea di mobilitare l’industria bellica hanno causato una grave crisi nel rifornimento di munizioni. Tuttavia, l’eroismo delle fanterie e la resilienza della popolazione ucraina hanno impedito il crollo della prima linea e del fronte interno.
Con l’approvazione degli aiuti militari europei e americani, il morale ucraino si è certamente rafforzato, ma gli effetti materiali non saranno immediati. La superiorità materiale russa rimane troppo elevata, con un rapporto di fuoco di artiglieria di 12 a 1 a favore dei russi.
Le “sparate” di Macron e le difficoltà tecniche
Il presidente francese Emmanuel Macron ha recentemente proposto di inviare truppe di terra europee in soccorso degli ucraini, qualora il loro fronte fosse travolto. Questa proposta, tuttavia, appare un bluff diretto agli europei, ai russi o “alla luna”, come la definiscono alcuni critici.
Nessun altro Paese europeo ha appoggiato la proposta di Macron, e le forze francesi non dispongono della potenza né della mobilità strategica necessaria per un intervento tempestivo e significativo. In caso di crollo del fronte, l’Occidente dovrebbe orientarsi a sostenere una difesa territoriale ucraina contro l’occupazione russa.
Il tempo, fattore essenziale per l’efficacia degli aiuti
L’aspetto strategico essenziale per l’efficacia degli aiuti occidentali e per l’aumento delle perdite russe è il tempo necessario perché gli aiuti diventino pienamente operativi. Importante sarà la resistenza ucraina a Chasiv Yar, attorno a cui sono oggi concentrati i combattimenti.
L’estensione della mobilitazione a nuove classi di età sarà cruciale. La coscrizione dovrebbe iniziare a 18 anni, anziché a 25, per rafforzare le forze ucraine. La reticenza a farlo dimostra che Zelensky è meno forte politicamente di quanto voglia sembrare.
L’Occidente è persuaso che Putin non si fermerebbe dopo un successo in Ucraina, e che l’occupazione degli Stati Baltici richiederebbe una settimana o poco più. Questo fatto è certamente ben noto al Cremlino.