Violenza Ininterrotta a Gaza e Cisgiordania
In una giornata segnata da violenti attacchi aerei su diverse aree di Gaza, la delegazione di Hamas al Cairo discuteva con i mediatori egiziani una proposta di tregua con Israele. Mentre le bombe cadevano sul campo profughi di Nuseirat, considerato da Israele una ‘roccaforte’ di Hamas, si contavano morti e feriti estratti dalle macerie in via Ahmed Yassin, nella zona di Al-Saftawi, nel nord di Gaza.
Un’altra casa è stata colpita in pieno vicino alla stazione di polizia in via Salah al Din, e bombe hanno centrato la moschea di Al Fukhari e le località di al Mughraqa e az-Zahra. L’artiglieria israeliana ha martellato le aree settentrionali di Beit Lahiya. In Cisgiordania, a Deir al Ghusoun (Tulkarem), sono stati uccisi cinque combattenti palestinesi durante un’operazione antiterrorismo. L’esercito ha imposto il coprifuoco, circondato e distrutto con ruspe e razzi anticarro due abitazioni dove i combattenti si erano rifugiati.
Speranze di Tregua e Pressioni Internazionali
Nonostante i violenti scontri, la giornata è stata definita ‘giusta’ per la tanto attesa tregua a Gaza. Il giornale saudita Sharq e media israeliani e palestinesi hanno riportato che Hamas sarebbe disposto ad accettare la proposta egiziana per il cessate il fuoco. Il Segretario di Stato americano Blinken ha dichiarato: ‘Tra la tregua e la popolazione di Gaza c’è solo Hamas’.
La bozza di intesa consisterebbe in tre fasi di 40, 42 e 42 giorni senza combattimenti. Nella prima fase, Hamas rilascerebbe 33 dei circa 130 ostaggi israeliani a Gaza, nella seconda gli altri ostaggi vivi, e nella terza avverrebbe uno scambio di salme tra le due parti. L’accordo prevede anche la scarcerazione di un numero indefinito di prigionieri palestinesi, tra cui potrebbe esserci Marwan Barghouti, il ‘Mandela palestinese’.
Questioni Irresolte e Dichiarazioni Contraddittorie
Nonostante le speranze, solo le dichiarazioni ufficiali delle due parti contano realmente. Il nodo principale resta la durata della tregua. Hamas vuole la fine dell’offensiva israeliana e un cessate il fuoco permanente. Tuttavia, Israele esclude la cessazione della guerra, con ‘anonimi funzionari governativi’ che ribadiscono che una delegazione israeliana andrà al Cairo solo ‘se ci sarà una risposta da parte di Hamas che abbia un orizzonte per i negoziati’.
Netanyahu ha dichiarato che, con o senza la liberazione degli ostaggi, Israele attaccherà la città di Rafah. ‘Come deciso dai vertici politici, l’esercito entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas’, ha detto un dirigente israeliano al Times of Israel. Queste parole hanno placato l’ira dei ministri dell’estrema destra, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, che invocano una guerra infinita, ma hanno scatenato proteste in Israele.
Il Dramma dei Palestinesi di Gaza
Sul terreno, i palestinesi di Gaza continuano a pagare il prezzo più alto. Secondo il ministero della sanità, sono 34.654 i morti dall’inizio dell’offensiva israeliana, inclusi oltre 100 giornalisti e operatori dell’informazione. Israele nega di prendere di mira i reporter, ma li descrive spesso come collusi con Hamas e altre ‘organizzazioni terroristiche’. Tra le vittime ci sono Hamza Dahdouh, figlio del noto giornalista Wael Dahdouh di Al Jazeera, e Mustafa Thuraya, un operatore di piccoli droni per video.
Israele sostiene che Thuraya apparteneva a Hamas e Dahdouh al Jihad islamico, e che stavano monitorando i movimenti delle truppe israeliane. Tuttavia, il Washington Post ha pubblicato immagini girate da Thuraya che contraddicono la versione israeliana. Nessun soldato, aereo o altro equipaggiamento militare israeliano è visibile nel filmato girato quel giorno, sollevando interrogativi sul motivo per cui i giornalisti sono stati presi di mira.
Incerto Futuro per la Tregua
Mentre le speranze di tregua restano appese a un filo, le violenze continuano a devastare Gaza e la Cisgiordania. La popolazione civile, intrappolata tra i bombardamenti e le pressioni politiche, attende con ansia una pace duratura. Le negoziazioni al Cairo potrebbero rappresentare una svolta, ma le dichiarazioni contraddittorie e le azioni sul campo lasciano poche certezze.
Le richieste di Hamas per un cessate il fuoco permanente e la fine dell’occupazione israeliana sono chiare. Tuttavia, la risposta israeliana resta ferma sulla prosecuzione della guerra fino alla distruzione completa dei battaglioni di Hamas.