Il Declino di Sciences Po: Un’Istituzione in Crisi
Parigi – Il professor Gilles Kepel, uno dei maggiori esperti mondiali di Medio Oriente e autore del recente libro «Olocausti», ha espresso preoccupazione per la situazione attuale di Sciences Po, la prestigiosa scuola delle élite francesi. In una recente intervista, Kepel ha descritto il declino di questa istituzione fondamentale, che secondo lui ha capitolato di fronte all’ideologia woke, rinunciando alla trasmissione del sapere. Sciences Po, fondata nel 1872, ha da sempre rappresentato un faro culturale e accademico, formando generazioni di leader e intellettuali. Tuttavia, secondo Kepel, il declino è iniziato molti anni fa, quando Richard Descoings, allora direttore, decise di aprire l’istituto a studenti provenienti dalle periferie.
La Democratizzazione dell’Istituto
La decisione di Descoings, sebbene inizialmente apprezzata, ha portato a conseguenze impreviste. ‘Democratizzare l’accesso era giusto,’ afferma Kepel, ‘ma non si è fatta abbastanza attenzione a mantenere alto il livello degli studenti e della direzione.’ Dopo la tragica morte di Descoings, la guida dell’istituto è passata a due alti funzionari provenienti dall’ENA, non a professori, portando a un’ulteriore perdita di rigore accademico. La situazione è ulteriormente peggiorata con l’adozione di modelli e terminologie provenienti dai campus americani. ‘Lo si vede bene nel comunicato con il quale una settimana fa l’attuale amministratore provvisorio di Sciences Po ha annunciato la tenuta di un town hall,’ sottolinea Kepel.
Proteste e Ideologia
Il 7 ottobre ha segnato un punto di svolta, con studenti che si sono schierati apertamente con i carnefici piuttosto che con le vittime. ‘Dopo le atrocità del 7 ottobre, una parte almeno dell’Occidente si schiera con i carnefici e non con le vittime,’ afferma Kepel. Questa polarizzazione è evidente nelle proteste che hanno luogo nei campus, dove manifestazioni pro-Israele e pro-Palestina si sono scontrate violentemente. La situazione è diventata così critica che l’anfiteatro Boutmy di Sciences Po è stato ribattezzato anfiteatro Gaza. Questi eventi, secondo Kepel, rappresentano il contrario di ciò che dovrebbe accadere in un’istituzione universitaria, dove la messa a confronto argomentata di tutte le posizioni dovrebbe essere la norma.
Jihadismo d’Atmosfera
Kepel ha inoltre espresso preoccupazione per il clima attuale, che ha definito come ‘jihadismo d’atmosfera.’ Questo termine si riferisce a un ambiente in cui la radicalizzazione e l’estremismo possono prosperare senza necessità di violenza immediata. ‘Non ci sono violenze, almeno per il momento, per fortuna,’ afferma Kepel, ma il clima è preoccupante. Questo clima, alimentato per anni dai Fratelli musulmani, ha già portato a tragici eventi come le uccisioni dei professori Samuel Paty e Dominique Bernard. Kepel teme che qualcuno possa approfittare di questa situazione, collegando eventi come le Olimpiadi alla causa palestinese, come accadde nel 1972 a Monaco.
Le Radici del Problema
Per comprendere appieno la crisi attuale, è necessario esaminare le radici del problema. Secondo Kepel, la decisione di Descoings di aprire Sciences Po agli studenti delle periferie, sebbene benintenzionata, non è stata accompagnata da misure sufficienti per mantenere l’alto livello accademico dell’istituto. Inoltre, l’influenza crescente di ideologie radicali ha ulteriormente complicato la situazione. ‘Sciences Po è in preda alla propaganda della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon,’ afferma Kepel, riferendosi al partito politico francese di estrema sinistra.
Il Ruolo dell’Ideologia Woke
Un altro elemento chiave del declino di Sciences Po è l’influenza dell’ideologia woke. Questo movimento, che promuove la giustizia sociale e l’uguaglianza, è stato criticato per aver sostituito il rigore accademico con un atteggiamento più permissivo e meno focalizzato sulla qualità dell’istruzione. Secondo Kepel, l’adozione di questa ideologia ha portato a una serie di decisioni che hanno minato la missione fondamentale dell’istituto. ‘Si è puntato tutto sulla democratizzazione e sulla internazionalizzazione della scuola, il che poteva andare bene, ma si è trascurato il sapere,’ afferma.
Prospettive Future
Guardando al futuro, Kepel spera che Sciences Po possa ritrovare la sua missione originaria di eccellenza accademica. Tuttavia, questo richiederà un cambiamento significativo nelle politiche e nelle pratiche dell’istituto. Sarà necessario un ritorno ai valori fondamentali dell’istruzione superiore, con un’enfasi rinnovata sulla qualità e sul rigore accademico. Nel frattempo, le proteste continuano e la situazione rimane tesa. ‘Quando vedo che la guida suprema iraniana Khamenei applaude alle proteste di Parigi, penso che abbiamo toccato il fondo,’ afferma Kepel, sottolineando la gravità della situazione. Il dibattito su come bilanciare l’inclusività con l’eccellenza accademica è destinato a continuare, e solo il tempo dirà se Sciences Po riuscirà a superare questa crisi e ritrovare il suo ruolo di leader nell’educazione superiore.