![Cresce l'attesa per l'arrivo delle armi Usa in Ucraina: timori e ritardi sul fronte orientale 1 20240514 193847](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-193847.webp)
Armi Usa all’Ucraina non prima dell’estate: Crescono i timori per il fronte orientale
È corsa contro il tempo per far arrivare in Ucraina gli aiuti militari americani e scongiurare lo sfondamento della linea del fronte da parte delle forze russe. Per mesi, la fazione trumpiana più oltranzista al Congresso Usa ha preso in ostaggio il maxi-provvedimento contenente 61 miliardi di dollari da destinare all’esercito di Kiev.
Lo stallo a Capitol Hill è stato sbloccato solo un paio di settimane fa grazie all’intervento dello speaker repubblicano alla Camera, Mike Johnson. Il pacchetto, che include anche finanziamenti a favore di Israele e Taiwan, è stato accolto con entusiasmo dal presidente Joe Biden, che lo ha firmato il 24 aprile dichiarando che le armi sarebbero state trasferite velocemente agli ucraini.
I ritardi nella consegna delle armi: un rischio per l’Ucraina
Secondo il New York Times, però, le dichiarazioni del presidente americano potrebbero essere più un auspicio che una previsione realistica. Fonti consultate dal quotidiano riportano che gli aiuti militari potrebbero impiegare mesi per arrivare a destinazione e fare la differenza nel conflitto scatenato dalla Russia. Il rischio è che nel frattempo l’esercito di Vladimir Putin possa riorganizzarsi e riprendere l’iniziativa sul campo di battaglia.
Funzionari governativi americani, e non solo, stimano che, nel più roseo degli scenari, entro l’estate Kiev dovrebbe essere in grado di ricevere e impiegare i rinforzi contro Mosca. Entro fine anno, nel peggiore dei casi. Ad ogni modo, i timori all’interno della coalizione degli alleati di Volodymyr Zelensky sono stati confermati negli Stati Uniti da Avril Haines, a capo della National Intelligence, che ha reso noto come i russi potrebbero presto provare a sfondare in alcuni settori dell’Ucraina orientale.
Le parole di Zelensky e Stoltenberg
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il Cremlino sta già cercando di sfruttare l’attesa dell’arrivo degli armamenti occidentali. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che ‘la situazione sta diventando sempre più critica’.
Diversi sono i motivi dietro il ritardo nell’invio degli aiuti militari all’Ucraina. Tra questi ci sarebbero problemi legati al coordinamento della logistica – centrale in tal senso la base americana di Wiesbaden in Germania – e alle dimensioni dei sistemi di combattimento che renderebbero necessaria l’organizzazione di spedizioni ben protette via nave o via treno. In altri casi, le armi richieste non sarebbero invece ancora disponibili.
Le prime consegne e le criticità ancora presenti
Negli ultimi giorni, Washington avrebbe consegnato a Kiev un paio di carichi di missili e di munizioni, ma si tratterebbe di un quantitativo non adeguato a risolvere le vulnerabilità dell’esercito ucraino. Tanto più che si teme una mossa a sorpresa di Putin a caccia di ‘trofei’ da esibire in vista del 9 maggio, la ricorrenza con cui in Russia si celebra la vittoria nella Seconda guerra mondiale contro il nazifascismo.
Nonostante gli sforzi, secondo un report confidenziale stilato dal Pentagono, le forze armate ucraine non dovrebbero collassare di fronte all’eventuale avanzata del nemico. Tuttavia, ciò non basta a infondere ottimismo tra gli alleati di Zelensky.
Le difficoltà logistiche e operative
Le difficoltà logistiche e operative rappresentano uno dei principali ostacoli alla rapida consegna degli armamenti. La centralizzazione delle operazioni presso la base americana di Wiesbaden, in Germania, richiede un coordinamento meticoloso. Le dimensioni dei sistemi di combattimento necessitano di spedizioni ben protette, sia via nave che via treno, aumentando così i tempi di consegna.
Inoltre, alcune delle armi richieste dall’Ucraina non sono ancora disponibili o necessitano di ulteriori test e verifiche di sicurezza. Questo ritardo rischia di compromettere la capacità di Kiev di difendersi efficacemente contro le forze russe.
Washington e gli alleati di Kiev in allarme
La situazione ha messo in allarme non solo Washington, ma anche gli alleati europei dell’Ucraina. Avril Haines, direttrice della National Intelligence statunitense, ha sottolineato come i russi potrebbero presto tentare nuovi attacchi in alcuni settori chiave dell’Ucraina orientale. Questo scenario preoccupa particolarmente alla luce delle recenti dichiarazioni di Zelensky, secondo cui il Cremlino starebbe sfruttando il tempo a proprio favore.
La preoccupazione è palpabile anche a Bruxelles, dove Jens Stoltenberg ha ribadito l’urgenza di accelerare le consegne di armi per evitare che la situazione sul campo peggiori ulteriormente. La Nato continua a monitorare da vicino gli sviluppi e a coordinare gli sforzi con gli Stati Uniti e gli altri membri dell’alleanza.
L’importanza del supporto logistico
Il supporto logistico rappresenta un elemento cruciale per il successo delle operazioni militari. La base di Wiesbaden svolge un ruolo centrale nel coordinamento delle spedizioni, ma le difficoltà organizzative e la necessità di proteggere adeguatamente i carichi militari rappresentano sfide significative. Le spedizioni via nave e via treno devono essere attentamente pianificate per evitare ritardi e garantire che le armi arrivino in sicurezza a destinazione.
Inoltre, la necessità di ulteriori test e verifiche di sicurezza su alcune delle armi richieste dall’Ucraina contribuisce a ritardare ulteriormente le consegne. Questo crea un senso di urgenza tra gli alleati di Kiev, che temono che ogni giorno di ritardo possa giocare a favore delle forze russe.
Le previsioni per i prossimi mesi
Le previsioni per i prossimi mesi variano a seconda degli scenari considerati. Nel migliore dei casi, Kiev dovrebbe ricevere i rinforzi entro l’estate, permettendo alle forze ucraine di rafforzare le proprie posizioni e respingere eventuali offensive russe. Tuttavia, nel peggiore degli scenari, le armi potrebbero non arrivare prima della fine dell’anno, lasciando l’Ucraina in una posizione di vulnerabilità prolungata.
Nel frattempo, la comunità internazionale continua a seguire con attenzione la situazione, sperando che le consegne possano accelerare e che l’Ucraina possa ricevere il supporto necessario per difendersi contro le aggressioni.