![Kramatorsk: la città di coraggio nel Donbass sotto assedio 1 20240416 103407](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240416-103407.webp)
Kramatorsk, città d’acciaio e di coraggio, resiste ancora all’ombra della guerra nel Donbass. Situata nell’estremo oriente dell’Ucraina, questa metropoli industriale rappresenta l’ultima grande città della regione ancora sotto il controllo di Kiev, nonostante la pressione costante delle forze di Mosca. Mykola Khemii, tornato nella sua città natale dopo averla lasciata per un breve periodo, è uno dei 50 mila irriducibili che hanno scelto di rimanere, nonostante la vicinanza del fronte e i pericoli quotidiani legati ai bombardamenti russi.
La resilienza di Kramatorsk si manifesta quotidianamente nei suoi abitanti, che cercano di mantenere una sorta di normalità in mezzo al caos. L’esperienza di Mykola è emblematica: dopo essere scampato per un soffio alla tragedia della stazione ferroviaria, dove una bomba ha ucciso 61 persone, è tornato per contribuire alla comunità, lavorando con una ONG che assiste i bambini affetti da traumi di guerra. La città, conosciuta per le sue industrie pesanti e le infrastrutture ferroviarie vitali, si è trasformata in un simbolo di resistenza, ma anche in un obiettivo militare per le forze russe che cercano di avanzare nel Donbass.
Una comunità sotto assedio
Il quotidiano a Kramatorsk è un bilanciamento tra la speranza e il terrore. Le storie di chi, come Mykola, ha deciso di restare, sono testimonianze di un attaccamento profondo alla propria terra e alla propria comunità. La città, nonostante i rischi, continua a essere un punto di riferimento per tutta la regione: la sua stazione ferroviaria, teatro della strage degli innocenti del 2022, rimane un crocevia vitale per gli spostamenti della popolazione civile. Il ricordo dei momenti tragici si intreccia con la determinazione di andare avanti, in un contesto dove la quotidianità è costellata di sfide e incertezze.
La minaccia russa non è soltanto un fatto militare ma incide profondamente sulla psiche degli abitanti. Le forze ucraine, pur resistendo, sono costantemente sotto pressione, mentre la popolazione civile vive l’angoscia di un possibile assedio che potrebbe isolare ulteriormente la città. Ogni giorno, la vita a Kramatorsk si svolge sotto il segno di una tensione palpabile, con la consapevolezza che il futuro è tutto tranne che certo.
La resilienza di una comunità
Nonostante le difficoltà, a Kramatorsk si respira anche un senso di resilienza e di comunità. Il lavoro di persone come Mykola e delle varie ONG attive nella città dimostra una volontà di preservare un senso di normalità e di supporto reciproco. L’unico centro per bambini a ridosso del fronte, gestito dalla ONG di cui fa parte Mykola, è solo uno degli esempi di come la città cerchi di proteggere i suoi membri più vulnerabili, offrendo sostegno psicologico e un ambiente sicuro in cui crescere, nonostante le circostanze.
Le scuole sono chiuse e le lezioni si svolgono online, un adattamento alla nuova realtà imposto dalla guerra. Ma l’impegno della comunità va oltre, con iniziative volte a mantenere viva la speranza e a fornire assistenza concreta a chi si trova in prima linea o a chi è stato costretto a lasciare la propria casa. L’evacuazione dei bambini dalle zone più pericolose è una priorità, così come il sostegno ai soldati e alle loro famiglie.
Una città tra passato e futuro
Kramatorsk, con il suo passato industriale e la sua posizione strategica, si trova oggi in bilico tra la persistenza di una guerra che sembra non finire mai e la speranza di un futuro di pace. La comunità, pur essendo consapevole dei rischi, mostra una tenacia e una determinazione che sono fonte di ispirazione. I cittadini, gli operatori umanitari, i militari e tutti coloro che vivono in questa città continuano a lottare per mantenere viva la loro comunità, nonostante l’assedio e le difficoltà.
Anche di fronte alla minaccia di un’avanzata russa, che potrebbe tagliare fuori Kramatorsk dal resto dell’Ucraina, la città non si arrende. Le misure di sicurezza sono state intensificate, con treni protetti da convogli merci e ospedali pronti a evacuare in caso di necessità. Questa è Kramatorsk oggi: una città che, nonostante tutto, continua a lottare per la propria sopravvivenza e per il futuro dell’Ucraina.