![Il Miracolo di Tiberiade: La Moltiplicazione dei Pani e il Potere della Fiducia 1 20240201 105815](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240201-105815.webp)
In una società dove l’individualismo e la ricerca spasmodica della sufficienza personale sembrano dominare, la narrazione del Vangelo del 12 aprile 2024 ci riporta a un episodio di straordinaria attualità e profondità: il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci avvenuto a Tiberiade. Questo racconto non è soltanto un richiamo alla fede, ma anche una potente metafora della capacità umana di superare i propri limiti attraverso la fiducia e la condivisione.
Il significato profondo di Tiberiade
Il luogo del miracolo, Tiberiade, non è stato scelto a caso. Questa località, oltre ad essere teatro del miracolo della moltiplicazione, è anche il luogo dove Gesù si è mostrato risorto per l’ultima volta, condividendo il pane con i suoi discepoli in un gesto di profonda eucarestia. Questo dettaglio non è secondario: sottolinea la continuità tra il gesto di condivisione dei pani e il fondamento stesso della fede cristiana, ovvero la comunione nell’amore e nella fiducia reciproca.
La sproporzione tra le nostre forze e le sfide della vita
Il Vangelo ci racconta di come i discepoli, di fronte alla moltitudine affamata, si sentissero impotenti e spaesati, proprio come spesso ci sentiamo noi di fronte alle grandi sfide della vita. La figura di Filippo, che esprime il suo smarrimento di fronte all’enormità della situazione, è emblematica: ‘Solo un miracolo può salvarci’, sembra dirci. E il miracolo, in effetti, accade. Ma non si tratta di magia, bensì del frutto della fiducia e della capacità di mettere a disposizione ciò che si ha, per quanto poco possa sembrare.
Il poco che abbiamo conta, se condiviso con fiducia
La lezione che emerge dal racconto evangelico è chiara: ciò che abbiamo, per quanto possa sembrare insufficiente, acquista valore e potenza quando è condiviso con fiducia. ‘Moltiplicare cinque è cosa diversa dal moltiplicare zero. Nessuno di noi ha zero’, ci ricorda il Vangelo. Questa affermazione è una potente chiamata all’azione per ognuno di noi. Il poco che possediamo, se offerto con generosità e fiducia, non solo può bastare, ma può addirittura avanzare. È una lezione di ottimismo realistico, che ci invita a superare la tentazione della rassegnazione e dell’inerzia.
Superare l’inadeguatezza attraverso la fiducia
Il dialogo tra Gesù e i suoi discepoli evidenzia un altro aspetto fondamentale: l’importanza di riconoscere i propri limiti non come un ostacolo, ma come un’opportunità per aprirsi alla fiducia e al miracolo. Gesù, mettendo alla prova i suoi discepoli con la domanda sul dove trovare il pane, non mirava a umiliarli, ma a far loro comprendere la propria umanità e la necessità di affidarsi a una forza superiore. In questo senso, il miracolo della moltiplicazione dei pani non è soltanto un evento soprannaturale, ma anche un simbolo del potere che nasce quando accettiamo i nostri limiti e ci apriamo alla possibilità dell’aiuto divino.
Esperti del possibile: la lezione del miracolo
Il racconto del Vangelo ci invita a diventare ‘esperti del possibile’, ovvero persone capaci di fare ciò che è nelle proprie possibilità, senza cadere nella trappola di aspirare all’impossibile o di disperarsi per l’inadeguatezza percepita. La vera magia, se così si può dire, risiede nella nostra capacità di fare il primo passo, di offrire il poco che abbiamo con tutto il cuore, confidando che questo gesto possa essere moltiplicato in maniere che non possiamo nemmeno immaginare.
La storia della moltiplicazione dei pani e dei pesci a Tiberiade ci parla, dunque, non solo di un miracolo passato, ma di una possibilità sempre attuale: quella di superare i nostri limiti attraverso la fiducia, la condivisione e l’apertura verso gli altri. È un messaggio di speranza e di invito all’azione che, in un mondo spesso segnato dall’individualismo e dalla sfiducia, assume un significato profondamente rivoluzionario.