![Pasqua a Gerusalemme: tra devozione e desolazione 1 20240402 085925 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240402-085925-1.webp)
Pasqua a Gerusalemme: tra devozione e desolazione
La Pasqua a Gerusalemme ha sempre rappresentato un momento di fervente devozione e di grande afflusso turistico, con pellegrini provenienti da tutto il mondo per rivivere i momenti salienti della passione di Cristo. Quest’anno, tuttavia, i soliti scenari di fede e tradizione hanno lasciato il posto a immagini di desolazione. La guerra nella vicina Striscia di Gaza ha gettato una lunga ombra sulla città, svuotandola dei suoi abituali visitatori e avvolgendola in un’atmosfera di silenzio e preoccupazione.
Le restrizioni imposte a causa del conflitto hanno avuto ripercussioni significative sui fedeli, in particolare sui palestinesi cristiani, che hanno trovato ostacoli nell’accedere ai luoghi sacri per le celebrazioni pasquali. La Città Vecchia, cuore pulsante della spiritualità di tre grandi religioni, ha mostrato un volto inconsueto, con strade vuote e negozi chiusi, mentre i rintocchi delle campane si mescolavano al lontano eco dei bombardamenti.
La voce dei commercianti e dei fedeli
“La Pasqua è sempre stata una festa qui”, hanno raccontato albergatori e commercianti locali, testimoniando il drastico calo di visitatori, soprattutto da Europa e Stati Uniti. Fayaz Dakkak, un commerciante di souvenir, ha espresso il suo sconforto di fronte agli scaffali invenduti, simbolo tangibile di una festività vissuta in penombra. Anche per i musulmani, il periodo del Ramadan si è colorato di grigiore, con restrizioni che hanno limitato l’accesso alla moschea di Al-Aqsa, un altro sito di profonda spiritualità minacciato dalle tensioni.
La comunità cristiana locale ha risentito enormemente delle misure di sicurezza rafforzate, percepite come un ulteriore ostacolo alla libera pratica religiosa. “Sono giorni bui, giorni difficili”, ha commentato il reverendo Isaac Munther, evidenziando come le restrizioni abbiano impedito ai fedeli di recarsi nel luogo simbolo della cristianità, la Chiesa del Santo Sepolcro, per le celebrazioni più sentite.
Restrizioni e polemiche
La sicurezza è stata la parola d’ordine per le autorità israeliane, che hanno giustificato le severe limitazioni alla libertà di movimento e di culto con la necessità di prevenire eventuali scontri o attacchi. Tuttavia, questa scelta ha sollevato non poche critiche, soprattutto in occasione della cerimonia del “Fuoco Santo”, un evento che da secoli si svolge senza incidenti e che quest’anno è stato offuscato da un velo di tristezza e preoccupazione.
La comunità cristiana ha sottolineato come le misure adottate siano sembrate più un pretesto per introdurre ulteriori restrizioni piuttosto che una reale necessità. La tensione palpabile non ha impedito, tuttavia, di mantenere viva la speranza in una possibile riconciliazione, sottolineata dalla ripresa dei colloqui tra Israele e Hamas. Il desiderio di pace, forse, potrebbe trovare un terreno comune proprio nella condivisione delle festività religiose, tradizionalmente momenti di riflessione e di avvicinamento tra i popoli.
La speranza in un futuro di pace
Mentre Gerusalemme viveva una Pasqua insolita, caratterizzata da un’assenza quasi totale di pellegrini e da una città-fantasma, il mondo intero ha osservato con apprensione, augurandosi che il periodo di festa potesse portare con sé un messaggio di speranza e di rinnovamento. La situazione nel Medio Oriente rimane complessa e intricata, con dinamiche che spesso sfuggono alla comprensione immediata, ma la Pasqua a Gerusalemme resta un simbolo potente di resilienza e di fede, capace di attraversare i secoli e di parlare al cuore di credenti e non.
Il dialogo tra Israele e Hamas, seppur incerto e frammentario, apre a scenari futuri in cui la convivenza pacifica potrebbe non essere un miraggio. La storia di questa terra, segnata da conflitti ma anche da momenti di profonda spiritualità e incontro, insegna che la pace è un cammino possibile, forse proprio partendo dal silenzio e dalla riflessione che quest’anno hanno avvolto la Pasqua a Gerusalemme.