Gli Stati Uniti costruiranno un molo temporaneo per consegnare gli aiuti a Gaza
Il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato durante il discorso sullo stato dell’Unione che l’esercito degli Stati Uniti costruirà un molo temporaneo sulla costa della Striscia di Gaza per agevolare la consegna di aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. La struttura sarà progettata per accogliere navi di grandi dimensioni trasportanti cibo, acqua, medicinali e materiali per la costruzione di rifugi temporanei nella regione. Biden ha descritto l’iniziativa come una “missione di emergenza” volta ad assistere la popolazione locale, sottolineando l’importanza della collaborazione da parte di Israele per garantire un effettivo arrivo degli aiuti e la sicurezza degli operatori umanitari.
Secondo quanto riportato da funzionari statunitensi a agenzie di stampa internazionali come Reuters e Associated Press, il porto temporaneo dovrebbe servire da punto di transito per gli aiuti inviati dagli Stati Uniti e da altri paesi alleati attraverso Cipro, situata nel Mar Mediterraneo a breve distanza dalla Striscia di Gaza. Si prevede che la realizzazione di questa struttura richiederà diverse settimane e coinvolgerà una collaborazione con partner europei e regionali per assicurare la necessaria assistenza logistica e finanziaria.
Sforzi umanitari e sfide in Gaza
Le organizzazioni umanitarie segnalano gravi carenze di forniture mediche e carburante nei quasi tutti gli ospedali della regione, causando un’emergenza sanitaria critica. La situazione si è ulteriormente aggravata con la diffusa carenza di cibo, portando a una crescente crisi alimentare tra la popolazione locale. Negli ultimi tempi, l’accesso agli aiuti umanitari è stato fortemente ostacolato da diversi fattori, inclusi i limitati punti di ingresso alla Striscia di Gaza – attualmente solo due, uno attraverso l’Egitto e l’altro attraverso Israele – e i prolungati controlli sui convogli umanitari da parte delle autorità israeliane.
Gli Stati Uniti, tradizionalmente alleato di Israele, hanno rivolto l’attenzione alla crisi umanitaria in corso nella regione, adottando un approccio più critico rispetto alle azioni israeliane. Se inizialmente Biden aveva difeso il diritto di Israele di difendersi, negli ultimi mesi ha pubblicamente condannato gli “bombardamenti indiscriminati” condotti dal paese e ha esortato il primo ministro israeliano Netanyahu a un cambio di strategia per proteggere i civili palestinesi. Questo cambio di tono evidenzia una nuova fase nelle relazioni tra gli Stati Uniti e Israele, con un maggiore focus sull’aspetto umanitario e sulla necessità di preservare le vite dei civili coinvolti nei conflitti della regione.