L’Unione Europea ha deciso di versare 50 milioni di euro all’Unrwa, l’Ufficio Onu per i rifugiati palestinesi, e prevede un aumento degli aiuti ai palestinesi per il 2024, raggiungendo così un totale di 150 milioni di finanziamenti per quest’anno.
Questa decisione è stata presa in risposta a quanto avvenuto il 7 ottobre, quando Israele ha mosso accuse riguardanti il coinvolgimento di dipendenti dell’Unrwa in un attacco terroristico di Hamas. L’Unione Europea ha stabilito che il versamento dei fondi sarà suddiviso in tre tranche, subordinato al completamento dell’indagine sulle accuse mosse da Israele.
Appelli per un Cessate il Fuoco e Distribuzione degli Aiuti
Charles Michel ha chiesto un immediato cessate il fuoco per permettere la distribuzione degli aiuti umanitari da parte di agenzie specializzate come l’Unrwa. Emmanuel Macron ha espresso profonda indignazione per la situazione a Gaza, evidenziando il targeting dei civili da parte dei soldati israeliani e sottolineando la necessità di verità, giustizia e un cessate il fuoco immediato. La Francia si è attivata per fornire aiuti umanitari a Gaza, collaborando con la Giordania in missioni di soccorso. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha sottolineato l’importanza di una tregua umanitaria e ha esortato a un’inchiesta approfondita sulle dinamiche che hanno portato al panico e agli spari a Gaza. La Commissione Europea, dopo le accuse mosse da Israele nei confronti dell’Unrwa, aveva minacciato la sospensione degli aiuti in attesa dell’esito dell’inchiesta. Tuttavia, ha chiarito che è fondamentale mantenere il sostegno alla popolazione palestinese e continuare la cooperazione per azioni a lungo termine. Secondo la Commissione, Israele deve consentire il passaggio degli aiuti umanitari per affrontare la critica situazione in corso. Ursula von der Leyen ha ribadito la necessità di sostenere i palestinesi innocenti, affermando che non dovrebbero subire le conseguenze dei crimini commessi da Hamas. Ha enfatizzato l’importanza di rafforzare il sostegno finanziario nei loro confronti per garantire accesso a beni di prima necessità e migliorare le terribili condizioni di vita affrontate dalla popolazione palestinese.