Cane di Biden: le numerose aggressioni a uomini del Secret Service
Commander, il pastore tedesco di Joe Biden, ha destato preoccupazione per le sue frequenti aggressioni agli uomini del Secret Service. Documenti interni dell’USSS, consultati dalla Cnn, rivelano che il cane ha morso gli agenti almeno 24 volte, sia alla Casa Bianca che altrove. Questo allarmante numero non include gli incidenti segnalati successivamente dall’amministrazione, che hanno portato alla decisione di allontanare il cane dalla residenza presidenziale.
Gli attacchi di Commander hanno rappresentato una sfida per i centinaia di agenti e dipendenti che si occupano della sicurezza di Biden. Il Secret Service ha dovuto adottare misure straordinarie, come evidenziato in uno dei documenti interni: “L’ordine è lasciare più spazio al cane”. Questo avvertimento è stato emesso mesi prima che il pastore tedesco venisse infine rimosso. La situazione è diventata così critica da richiedere un cambiamento di approccio nel gestire la presenza di Commander.
Le implicazioni della pericolosa condotta di Commander
Le numerose aggressioni di Commander hanno sollevato seri interrogativi sulla sicurezza all’interno della Casa Bianca. Gli uomini del Secret Service, incaricati di proteggere il Presidente e la sua famiglia, si sono trovati a fronteggiare un’insolita minaccia interna. L’allontanamento del cane dalla residenza presidenziale è stato una mossa necessaria per garantire la protezione del personale e dei visitatori.
Le carte interne dell’USSS mettono in luce la delicatezza della situazione, sottolineando il rischio costante a cui erano esposti gli agenti a causa del comportamento aggressivo di Commander. La decisione di dare maggiore spazio al cane è stata solo un palliativo temporaneo in attesa di una soluzione definitiva. La sicurezza e l’incolumità di tutti coloro che operano alla Casa Bianca sono priorità assolute, e gli eventi legati a Commander hanno evidenziato la complessità di gestire anche le minacce interne al contesto presidenziale.