L’Estonia: la crescente preoccupazione per un’aggressione russa
L’Estonia ha recentemente lanciato un allarme sulla possibile minaccia di un’aggressione russa, sollevando preoccupazioni a livello europeo. Con una popolazione di 1,3 milioni di abitanti e una frontiera lunga trecento chilometri con la Russia, il paese baltico ha motivi storici validi per essere in allerta. Occupata dall’Unione Sovietica nel 1940 e riacquistata l’indipendenza nel 1991, l’Estonia si trova ad affrontare l’ombra dell’egemonia russa che potrebbe riemergere in forma minacciosa.
Il peso storico e personale di Kaja Kallas
La situazione assume contorni drammatici considerando il contesto della guerra in Ucraina e i legami personali della leader estone Kaja Kallas. La sua famiglia ha vissuto sulla propria pelle le deportazioni in Siberia nel 1949, un evento che conferisce un significato sinistro alla prospettiva di essere ricercata da Mosca. Questo background storico personale aggiunge un’ulteriore dimensione di preoccupazione e impegno per la politica difensiva dell’Estonia.
Secondo i servizi segreti estoni, le valutazioni riguardanti un’eventuale aggressione russa si basano sulla riorganizzazione dell’esercito russo e sui discorsi assertivi del presidente Vladimir Putin, il quale non ha mai nascosto il desiderio di mantenere una sfera d’influenza russa, soprattutto nei confronti di nazioni come l’Estonia, con una significativa popolazione di lingua russa.
La preparazione dell’Estonia e le possibili minacce
Pur riconoscendo la superiorità militare complessiva della NATO rispetto a Mosca, l’Estonia non sottovaluta le potenziali minacce. La crescita delle tensioni internazionali, amplificate dalle azioni in corso in Ucraina e dalle dichiarazioni che mettono in discussione la solidità dell’alleanza atlantica, spingono Tallinn a adottare misure preventive. L’aumento delle spese militari al 3,2% del Pil, ben al di sopra della soglia prevista dal patto della NATO al 2%, e la costruzione di bunker lungo il confine con la Russia sono segnali della determinazione estone nel prepararsi al peggio.
Tuttavia, nonostante la sicurezza derivante dall’appartenenza alla NATO e dalle iniziative difensive intraprese, l’Estonia non è immune da possibili azioni di guerra ibrida da parte della Russia. Gli eventi del 2007, con attacchi informatici che hanno paralizzato il paese in risposta a una decisione politica interna, evidenziano la vulnerabilità dell’Estonia a possibili manovre di destabilizzazione condotte da Mosca. La presenza del centro contro la guerra digitale della NATO a Tallinn sottolinea l’importanza strategica della nazione baltica nell’attuale contesto geopolitico.