Haiti: L’ex first lady tra le accuse e le controversie
Haiti si trova ancora una volta al centro di un turbine di polemiche e accuse, questa volta riguardanti l’omicidio del presidente Moïse. Dopo tre anni dall’assassinio, il giudice haitiano Walther Voltaire ha rivelato dettagli che gettano luce su una vicenda intricata e dalle molteplici sfaccettature. Oltre venti mercenari, in gran parte colombiani, sono stati indicati come autori materiali dell’omicidio, scatenando una serie di controversie che coinvolgono diverse figure di spicco dell’élite politica haitiana.
Le accuse contro l’ex first lady e l’ex premier
Una delle figure coinvolte nelle indagini è l’ex first lady, Martine Moïse, che si è vista affibbiare l’accusa di complicità e associazione a delinquere. Tuttavia, la signora Moïse si è difesa dalle accuse, sostenendo di essere una vittima delle circostanze. Secondo il rapporto del giudice Voltaire, uno dei principali imputati, Joseph Félix Badio, avrebbe indicato la signora Moïse come parte di un presunto complotto per assumere la presidenza. Badio avrebbe sostenuto che “tutti volevano liberarsi di lui per prendere il potere e soddisfare i loro grossolani appetiti, a iniziare da Martine Moïse e Claude Joseph”.
Le contese e le accuse incrociate
La situazione si complica ulteriormente con le dichiarazioni incrociate tra gli attori coinvolti. Martine Moïse, ferita nell’attentato e attualmente residente in Florida, ha denunciato “persecuzioni politiche” e “arresti ingiusti”, auspicando addirittura la creazione di un tribunale internazionale per fare chiarezza sulla morte del marito. Dall’altra parte, l’ex primo ministro Claude Joseph ha puntato il dito contro l’attuale premier Ariel Henry, sostenendo che quest’ultimo stia utilizzando il sistema giudiziario haitiano per reprimere l’opposizione e consolidare il proprio potere in maniera illegittima.
La situazione politica in Haiti appare sempre più instabile, con le accuse reciproche che rischiano di gettare il Paese in una spirale di violenza e tensione. Mentre il caso dell’omicidio di Moïse continua a tenere banco, con ulteriori sviluppi anche all’estero, la popolazione haitiana resta in attesa di risposte concrete e di una stabilità che sembra sempre più lontana.