L’Ue aggiorna la lista nera dei paradisi fiscali
L’Unione Europea ha aggiornato la lista nera dei paradisi fiscali extraeuropei, escludendo Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos. La decisione è stata presa durante il Consiglio Affari Generali, confermando che questi paesi hanno iniziato a collaborare con l’Unione Europea per fini fiscali, adeguandosi agli impegni richiesti da Bruxelles. Tuttavia, nella lista nera restano ancora diverse giurisdizioni che non hanno avviato un dialogo costruttivo con l’UE riguardo alla governance fiscale o non hanno mantenuto gli impegni sulle riforme per aumentare trasparenza ed equità fiscale.
Resta il fatto che, nonostante siano usciti dalla lista, i paesi come Bahamas e Isole Turks e Caicos non brillano per virtù. Secondo il comunicato del Consiglio, queste nazioni sono state salvate principalmente a causa di raccomandazioni meno severe da parte del Forum delle pratiche fiscali dannose dell’Ocse, riguardanti la creazione di strutture offshore per profitti non in linea con l’attività reale del paese. Belize e Seychelles, entrate nella lista lo scorso ottobre, sono uscite temporaneamente in attesa di una revisione da parte del Forum sulle modifiche normative effettuate.
Critiche sulle liste nere e grigie
Le organizzazioni per la giustizia fiscale considerano le liste nere troppo deboli come strumento di controllo. Organizzazioni come Oxfam criticano il numero limitato di paesi inclusi, citando assenti illustri come le Isole Cayman, le Bahamas, Bermuda e Jersey, considerati tra i paradisi fiscali più aggressivi al mondo. Inoltre, giurisdizioni europee come il Lussemburgo e Malta non sono soggette a scrutinio, nonostante possibili criticità nei loro sistemi fiscali.
La Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation ha sottolineato che l’Europa dovrebbe guardare anche al proprio interno. Alcuni Stati membri europei, tra cui Irlanda, Lussemburgo, Malta, Cipro, Paesi Bassi e Ungheria, sono stati accusati di favorire l’elusione fiscale. Secondo il Rapporto sull’evasione fiscale globale dell’Eu Tax Observatory, Paesi Bassi e Irlanda hanno attratto oltre 320 miliardi di dollari di profitti nel 2020, cifra superiore a quella raggiunta da molti paradisi fiscali tradizionali.