Julian Assange: Ultimo Appello Contro l’Estradizione
Julian Assange, cofondatore di WikiLeaks, si trova al centro di un importante procedimento legale che potrebbe determinare la sua estradizione negli Stati Uniti. Nonostante avesse il permesso di partecipare di persona, Assange non è presente all’avvio dell’udienza presso l’Alta Corte di Londra a causa delle sue condizioni di salute precarie, rimanendo nel carcere di Belmarsh dal 2019. L’avvocato Ed Fitzgerald ha dichiarato che Assange non sta bene e si è rivolto al tribunale inglese per una revisione del suo caso e per poter presentare un appello contro l’estradizione.
La moglie di Assange, Stella, esprime profonda preoccupazione per la salute del marito, affermando che “la sua vita è in pericolo” ogni giorno che trascorre in carcere e che “morirà” se verrà estradato. Assange, nato in Australia nel 1971 e noto per le sue attività giornalistiche e di pubblicazione di documenti riservati, è accusato di aver violato il National Espionage Act, la legge sullo spionaggio. La difesa di Assange si basa su argomenti che evidenziano la natura politica delle accuse contro di lui, sottolineando che tali accuse potrebbero non rientrare nei trattati di estradizione.
La Difesa e le Accuse Contro Assange
L’avvocato Fitzgerald ha evidenziato retroscena cruciali che richiedono attenzione prima di procedere con l’estradizione, incluso il presunto coinvolgimento della CIA in tentativi di assassinio ai danni di Assange durante il periodo in cui si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Fitzgerald ha avvertito sul “rischio reale di ulteriori azioni stragiudiziali” da parte della CIA o di altre agenzie contro Assange. La difesa si concentra sulla natura politica delle accuse, sostenendo che tali motivazioni non dovrebbero rientrare nei termini di estradizione.
Centinaia di sostenitori si sono riuniti davanti all’Alta Corte per chiedere la liberazione immediata di Assange, dimostrando un forte sostegno nei confronti del giornalista. Le udienze dovrebbero concludersi nei prossimi giorni, con la decisione finale spettante ai giudici Victoria Sharp e Adam Johnson. Mentre il destino di Assange pende su un filo sottile, il mondo osserva con attenzione l’esito di questo delicato procedimento legale che potrebbe plasmare il futuro del giornalismo, della libertà di stampa e dei diritti umani a livello globale.