La nave spia iraniana Behshad nel mirino di un cyber attacco statunitense
Il cyber attacco Usa alla nave spia iraniana Behshad nel Mar Rosso ha scosso gli equilibri delle attività di intelligence nella regione. Secondo le informazioni emerse, la Behshad, lunga 174 metri e dotata di sofisticati apparati per l’intelligence, è stata schierata dall’Iran per assistere gli Houthi nello Yemen. La nave, inizialmente posizionata al largo dello Yemen, ha esteso la sua attività in supporto alla milizia sciita coinvolta nel conflitto con sauditi ed Emirati.
La risposta degli Stati Uniti al presunto coinvolgimento della Behshad nelle attività degli Houthi è stata un cyber attacco mirato. Dopo aver rilevato un’attività di raccolta dati a supporto delle incursioni marittime dei ribelli Houthi, la nave è stata soggetta a un’azione cybernetica per disturbare la sua missione. Gli Stati Uniti, evitando uno scontro diretto con l’Iran, hanno scelto un’opzione meno “visibile” ma significativa per trasmettere un chiaro messaggio alla Repubblica islamica.
La Behshad: una “caserma galleggiante” iraniana sotto osservazione
Definita un “caserma galleggiante” iraniana in chiave anti-pirateria da un alto ufficiale iraniano, la Behshad ha attirato l’attenzione internazionale per il suo presunto coinvolgimento nelle attività degli Houthi. L’avvertimento pubblico dell’Iran agli Stati Uniti, sottolineando la sua determinazione a reagire in caso di attacchi contro la nave, ha evidenziato la delicatezza della situazione. Gli esperti non escludono la presenza di almeno un altro cargo “fantasma” in zona, incaricato di individuare possibili bersagli per i ribelli yemeniti.
La Guardia costiera statunitense ha recentemente intercettato un piccolo cargo carico di materiale bellico di produzione iraniana destinato agli Houthi. L’operazione di abbordaggio, condotta al largo delle coste della Somalia, ha rivelato la presenza di parti per missili, esplosivi, componenti per sistemi antitank e altri materiali strategici. Questo sequestro conferma le preoccupazioni dell’US Navy riguardo alla minaccia rappresentata dai mezzi forniti da Teheran ai militanti Houthi, inclusi droni subacquei e di superficie.