Scoperta archeologica a Chochkitam: la maschera di giada dei Maya
Chochkitam, un sito maya poco conosciuto in Guatemala, ha rivelato un tesoro archeologico senza precedenti: una misteriosa maschera di giada appartenuta a un re maya sconosciuto fino a oggi. Questo ritrovamento potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione di un’epoca storica ancora avvolta nel mistero. Immerso nella foresta pluviale e coperto da foglie e pietre, Chochkitam non sembrava il luogo ideale per una scoperta così straordinaria.
Il professor Estrada-Belli, dopo il ritrovamento della maschera, si è dedicato allo studio approfondito delle tessere di giada. In altri siti maya, simili tessere venivano impiegate per creare maschere a mosaico utilizzate nelle sepolture reali, simboli di divinità e status sociale dei defunti. La giada, materiale pregiato, era un segno di ricchezza e potere tra i Maya, evidenziando l’importanza dei riti funerari e delle credenze legate all’aldilà.
Scoperta dell’identità del sovrano maya
Una sorprendente scoperta è emersa durante l’analisi delle ossa ritenute appartenenti al re sepolto. Alcune di esse presentavano incisioni raffinate, realizzate con vetro di ossidiana vulcanica, che hanno rivelato dettagli cruciali sull’identità del sovrano. Contrariamente alle ipotesi iniziali, due ossa non appartenevano al re, ma le incisioni su di esse hanno permesso di identificare il sovrano. Una delle incisioni raffigurava il sovrano che reggeva la testa di una divinità maya, collegandosi alla maschera di giada ritrovata, svelando così un tassello fondamentale della storia maya.
Il lavoro di decodifica dei glifi è stato fondamentale per rivelare l’identità del sovrano maya, Itzam Kokaj Bahlam (‘dio del sole/uccello/giaguaro’), e quella della divinità, Yax Wayaab Chahk G1, associata al dio Maya delle tempeste. L’epigrafista maya Alexandre Tokovinine ha collaborato con Estrada-Belli per svelare i segreti insiti nei glifi, aprendo una finestra senza precedenti sulla storia e sulle credenze dei Maya.
Contributi e finanziamenti per la ricerca archeologica
Il fotografo Rubén Salgado Escudero, noto per il suo lavoro sulla condizione umana, ha documentato questa straordinaria scoperta nel regno dei Maya. Le sue fotografie, pubblicate su media internazionali come il New York Times e il Guardian, hanno catturato l’essenza e la bellezza di questo ritrovamento archeologico unico. Il suo impegno nel raccontare storie significative ha contribuito a diffondere la conoscenza e l’importanza di queste scoperte.
L’organizzazione no-profit National Geographic Society ha svolto un ruolo chiave nel finanziare questa ricerca, insieme a entità come Pacunam, Hitz Foundation, Alphawood Foundation e Summitracing. Grazie al sostegno di queste organizzazioni, la ricerca archeologica condotta da Estrada-Belli ha potuto portare alla luce una parte fondamentale della storia dei Maya, gettando nuova luce su antiche tradizioni e credenze che hanno plasmato questa straordinaria civiltà.