Continua la Campagna di Raid degli Stati Uniti e della Gran Bretagna in Yemen
La pioggia di fuoco sullo Yemen non accenna a diminuire. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna continuano i raid contro gli Houthi, come riportato dai media della milizia filo-iraniana. Lunedì 5 febbraio sono stati effettuati bombardamenti su 36 obiettivi in 13 postazioni dei ribelli, solo un giorno dopo gli attacchi delle forze alleate.
Il Comando centrale delle forze statunitensi (Centcom) ha confermato che le unità presenti nell’area hanno individuato un vettore e “hanno intercettato e distrutto un drone e due missili che transitavano nelle acque vicine allo Yemen.” Queste azioni fanno parte della strategia adottata da Washington e Londra per diminuire le capacità belliche dei terroristi sostenuti dall’Iran. Da novembre 2023, tali gruppi hanno preso di mira navi civili nel Mar Rosso come forma di sostegno alla causa palestinese.
Effetti Collaterali sull’Economia Marittima Globale
Gli attacchi degli Houthi hanno avuto conseguenze dirette sull’industria marittima. Numerose compagnie commerciali hanno dovuto deviare le rotte delle loro navi verso il capo di Buona Speranza, causando un aumento dei costi di navigazione e dei beni di consumo. Inoltre, a dicembre è iniziata l’operazione Prosperity Guardian, a cui partecipano diverse nazioni tra cui Bahrein, Canada, Regno Unito, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Seychelles e Norvegia.
L’arrivo dei vascelli della missione europea Aspides è atteso per il 19 febbraio, con l’Italia che assumerà il comando tattico. Tuttavia, l’Italia è stata oggetto di minacce da parte dei ribelli. Mohamed Ali al Houthi ha dichiarato che il coinvolgimento italiano nelle operazioni sarà considerato un’escalation, definendo tale azione come una militarizzazione del mare. In risposta, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato che l’Italia è pronta a difendere la libertà di navigazione e ad adempiere al proprio dovere.