![La Resistenza Ucraina: Un Simbolo di Tenacia e Sostegno Occidentale 1 20240515 222816](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240515-222816.webp)
La Resistenza Ucraina: Un Simbolo di Tenacia e Sostegno Occidentale
Fin dal primo giorno dell’invasione russa, nessuno ha mai pensato, scritto o sostenuto che l’Ucraina avrebbe potuto resistere con le sole proprie forze all’urto dell’ex Armata Rossa. Sin dall’inizio, l’esercito russo ha mostrato una debolezza insospettabile, e tutti i commenti convergevano sul fatto che la caduta di Kiev sarebbe stata questione di settimane, al massimo di qualche mese. Mosca, infatti, non parlò di guerra, bensì di «operazione speciale di polizia».
Se ciò non è accaduto, se «l’operazione speciale» è diventata ufficialmente guerra, è perché il popolo ucraino non ha esitato a imbracciare le armi per difendere la sua autonomia. Inoltre, l’Occidente non ha lesinato **aiuti militari ed economici**. Questo sostegno è stato cruciale per mantenere viva la resistenza ucraina e trasformare quella che doveva essere una rapida conquista in un conflitto prolungato.
Il Fattore Tempo e l’Opinione Pubblica Occidentale
Dopo oltre due anni di combattimenti, è ovvio che il tempo giochi a favore dell’invasore. Ogni soldato ucraino che muore è un combattente in meno, mentre ogni soldato russo ucciso viene rimpiazzato praticamente in tempo reale. A questo si aggiunge lo sfinimento della popolazione civile e l’insofferenza di una parte dell’opinione pubblica occidentale a pagare un prezzo per una libertà che pensa, sbagliando, non essere anche la sua.
La speranza di una pace equa, ovvero una pace intesa non come resa incondizionata dell’Ucraina, presuppone che si mantenga sul campo una situazione di stallo. In altre parole, l’esercito di Kiev non deve cedere di schianto. Questo è difficile, certo, ma non impossibile. Tuttavia, l’idea del presidente francese Emmanuel Macron di inviare **soldati europei** sul campo di battaglia non può essere la soluzione.
La Posizione dell’Europa e della NATO
L’Europa, infatti, non è in guerra con la Russia; sta aiutando l’Ucraina a difendersi, che è altra cosa. Per di più, Macron non ha alcun potere di decidere per conto dei 31 Stati membri della NATO, l’organizzazione militare interforze del blocco occidentale. Non è possibile che su una questione così delicata e cruciale per l’Europa, un singolo paese agisca in solitudine, mobilitando il proprio esercito senza un consenso collettivo.
Probabilmente, quindi, si tratta solo di una guerra mediatica interna. Macron potrebbe voler mostrare i muscoli per far leva sull’orgoglio francese, sperando di ribaltare i sondaggi che per le elezioni europee lo vedono sotto di ben 13 punti dal partito di Marine Le Pen. È anche incalzato dai redivivi socialisti di Raphaël Glucksmann.
Il Futuro della Resistenza Ucraina
Se già in tanti non vogliono «morire per l’Ucraina», figuriamoci quanti sarebbero disposti a tirare le cuoia per la Francia di Macron. La realtà è che la resistenza ucraina, sostenuta dall’Occidente, è diventata un simbolo di **tenacia e libertà**. Ogni giorno che passa, il popolo ucraino dimostra che la sua lotta non è solo per la propria autonomia, ma anche per i valori democratici che l’Occidente stesso sostiene.
Considerazioni Finali
È chiaro che sia l’Ucraina che l’Occidente devono affrontare sfide enormi. Mantenere il sostegno popolare in Europa e negli Stati Uniti è cruciale per il proseguimento degli aiuti. Nel frattempo, l’Ucraina deve trovare il modo di mantenere alto il morale delle sue truppe e della popolazione civile, nonostante le perdite e le difficoltà.
La guerra mediatica, come quella che Macron sembra voler intraprendere, potrebbe avere effetti controproducenti. La realtà sul campo richiede soluzioni pragmatiche e un sostegno continuo, non solo dichiarazioni di intenti o mosse politiche per guadagnare consenso interno.
L’impegno dell’Occidente deve rimanere saldo, non solo per il bene dell’Ucraina, ma anche per la stabilità e la sicurezza dell’intera regione europea. La resistenza ucraina continua a essere un faro di speranza e determinazione in un mondo sempre più instabile.