Un tragico destino sembra essersi accanito sulla famiglia Valente, con la morte di Vincenzo Valente, 46 anni, avvenuta nella notte durante un intervento di manutenzione in uno zuccherificio a Brindisi. Solo nove anni fa, il padre Cosimo Valente aveva perso la vita in un altro drammatico incidente sul lavoro.
Un tragico incidente
Vincenzo Valente stava lavorando sul nastro trasportatore che collega lo stabilimento al porto industriale di Costa Morena Est. Per cause ancora da chiarire, il suo braccio è stato tranciato dall’impianto in movimento, causando una grave emorragia. Nonostante i tentativi dei medici di rianimarlo, Vincenzo è morto. Il corpo del 46enne, dipendente di una ditta esterna allo stabilimento, è stato recuperato dai vigili del fuoco da un’altezza di oltre 10 metri.
La piccola comunità di Latiano, a circa 20 chilometri da Brindisi, dove vive la famiglia Valente, è sconvolta: ‘Erano due persone speciali unite da un drammatico destino’. Questo è il pensiero che accomuna molti abitanti del paese.
Le indagini e le reazioni
La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha disposto il sequestro preventivo del nastro trasportatore per proseguire negli accertamenti. Le indagini sono condotte dalla polizia e dai tecnici dello Spesal dell’Asl di Brindisi, che hanno acquisito una serie di rilievi e testimonianze degli altri operai presenti al momento dell’incidente.
Le organizzazioni territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila hanno annunciato una giornata di sciopero sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. ‘La sicurezza nei luoghi di lavoro costituisce un imperativo’, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.
Una serie di tragedie
La morte di Vincenzo Valente è solo l’ultima di una serie di tragedie che hanno colpito la provincia di Brindisi. Il 1 marzo il 40enne Giuseppe Petraglia è morto cadendo da un’altezza di dieci metri in un capannone della zona industriale. Meno di due settimane dopo, Gianfranco Conte, 37 anni, è deceduto all’interno dello stabilimento Jindal, travolto da un macchinario.
Non solo Brindisi, ma tutta la Puglia è stata teatro di incidenti mortali sul lavoro. Solo pochi giorni fa, alla vigilia del primo maggio, Corrado Buttiglione, 59 anni, è morto a Gioia del Colle, travolto dal muletto che stava manovrando in un’azienda.
Il lutto cittadino
Il sindaco di Latiano, Mino Maiorano, ha annunciato che nel giorno dei funerali di Vincenzo Valente sarà proclamato il lutto cittadino. Maiorano si è unito alle richieste dei sindacati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: ‘Ora è il momento della riflessione e del silenzio, ma non posso esimermi dal denunciare l’urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro che fa registrare oltre mille vittime e oltre 500 mila incidenti ogni anno’.
Valente non è l’unico operaio deceduto nelle ultime ore in uno stabilimento in Italia. A Lanciano, nel reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa, ex Sevel, il 56enne Massimo Di Florio è morto a causa di un infarto che lo ha colpito improvvisamente. Dopo l’accaduto, il resto del turno di lavoro è stato annullato in comune accordo tra l’azienda e la Rsa di Fim, Uilm e Fismic nei reparti Montaggi e Logistica.