Marco Travaglio su Vannacci: “Da mediocre scrittore a evento nazionale”
Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ha espresso un’opinione tagliente sul generale Roberto Vannacci e il suo recente successo letterario. Durante una puntata di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove, Travaglio ha sottolineato come “i geni della sinistra l’hanno trasformato da mediocre scrittore a evento nazionale e idolo della destra”.
Il ruolo della stampa e il tafazzismo della sinistra
Travaglio ha criticato la sinistra per aver dedicato troppo spazio mediatico al libro di Vannacci. “Questo è il tafazzismo della sinistra in generale perché puoi parlarne un giorno, puoi dire che c’è un generale fuori ordinanza che dice cose inaccettabili, ma non è che gli dedichi tre, quattro, 500 articoli”, ha aggiunto il giornalista.
Un libro mediocre e chiacchiere da bar
Travaglio non ha risparmiato critiche alla qualità del libro di Vannacci, definendolo “molto mediocre, scritto male tra l’altro, con alcune chiacchiere da bar”. Ha riconosciuto che alcune delle uscite di Vannacci potrebbero essere comprensibili, “visto l’intollerabilità del politicamente corretto che ormai sta impedendo che si dica qualsiasi cosa, al di là delle cose inaccettabili”.
Salvini e la candidatura di Vannacci
Travaglio ha poi commentato la scelta di Matteo Salvini di candidare Vannacci per la Lega. “Salvini ci è saltato sopra, dato che i voti non li prende più lui, pensa che li prenderà con Vannacci. Temo che sarà deluso perché quelli che votavano già per la Lega sono quelli che leggono il libro di Vannacci”.
Il fenomeno Vannacci e l’establishment
Travaglio ha osservato come il fenomeno Vannacci possa influire su Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni. “Visto che la Meloni si è totalmente istituzionalizzata ed è diventata totalmente establishment, quelli di destra che vogliono un contestatore dell’establishment, magari votano Vannacci, ma non vedo grandi travasi, non vedo masse che si spostano”, ha concluso.