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Il Ddl Nordio: Un Dibattito Acceso
Il disegno di legge annunciato da Carlo Nordio, che prevede la separazione delle carriere dei magistrati e la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura (Csm), ha sollevato un acceso dibattito tra esperti del settore e politici. La proposta, che include anche l’istituzione di un’Alta Corte per giudicare i magistrati requirenti e giudicanti, ha diviso l’opinione pubblica e i partiti politici.
Le Critiche di Armando Spataro
Tra i critici più accesi del Ddl Nordio si trova l’ex procuratore di Torino, Armando Spataro, che ha definito il disegno di legge ‘una colossale impostura’. Spataro, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato che la riforma si basa su ‘argomenti falsi ed errati’, e ha criticato l’iniziativa come un ‘gigantesco slogan pubblicitario’ nato da un ‘populismo diffuso’.
Spataro ha sottolineato come l’attuale modello costituzionale italiano, invidiato all’estero, garantisca l’indipendenza dei pubblici ministeri (pm) e abbia prodotto ‘eccezionali risultati nel contrasto di terrorismo, mafie, corruzione e ogni altro tipo di grave reato’. Secondo lui, la separazione delle carriere comporterebbe un’inevitabile subordinazione dei pm all’Esecutivo, mettendo a rischio l’indipendenza della magistratura.
La Posizione dell’Associazione Nazionale Magistrati
In linea con le critiche di Spataro, anche il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, ha espresso preoccupazione per la riforma. In un’intervista al Corriere della Sera, Santalucia ha definito la proposta una ‘riforma di reazione’ che contrasta con l’architettura costituzionale attuale, che finora ha offerto garanzie fondamentali ai cittadini.
Secondo Santalucia, la riforma è sostenuta da chi ha ‘in antipatia un singolo pm, un’inchiesta specifica, un provvedimento particolare’. Ha inoltre avvertito che la separazione delle carriere rischia di affondare un sistema che ha permesso di combattere fenomeni come la mafia e il terrorismo. ‘I magistrati saranno attratti nella sfera d’influenza del potere esecutivo,’ ha dichiarato.
Le Critiche da Forza Italia e il Sostegno del Centrodestra
Non sono mancate le reazioni dal mondo politico. Maurizio Gasparri di Forza Italia ha fortemente criticato Santalucia e altri colleghi, accusandoli di difendere ‘l’uso politico della giustizia’ e una ‘casta privilegiata’. Gasparri ha affermato che la riforma della giustizia è necessaria per garantire la trasparenza e la certezza della pena.
Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha accolto positivamente la proposta di Nordio, vedendola come un successo per il suo partito in vista delle elezioni europee. ‘La battaglia per una giustizia giusta non è una battaglia per Berlusconi, ma per i cittadini italiani,’ ha dichiarato Tajani.
Le Opinioni Divergenti di Renzi e Conte
Mentre il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si è mostrato scettico riguardo alla possibilità di realizzare la riforma con l’attuale governo, Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle ha criticato duramente l’iniziativa. Conte ha accusato Forza Italia di voler ‘mettere la mordacchia alla magistratura’, asservendola al potere del governo.
Renzi ha definito Nordio ‘una persona perbene’ ma ha lamentato la mancanza di risultati concreti. ‘Con Nordio purtroppo stiamo solo perdendo tempo,’ ha dichiarato Renzi, aggiungendo che il suo partito è disposto a collaborare per una riforma della giustizia, ma solo se sarà effettivamente realizzata.
L’Apertura del Partito Democratico
Il Partito Democratico ha mostrato un’apertura sulla questione dell’Alta Corte, ma rimane critico verso altri aspetti della riforma. Anna Rossomando, senatrice del Pd e vice presidente del Senato, ha sottolineato come la maggioranza non abbia fatto nulla per migliorare la giustizia come servizio a tutela di tutti i cittadini.
Rossomando ha suggerito di discutere seriamente la proposta dell’Alta Corte, presentata dal Pd già nel 2022. ‘Forse varrebbe la pena discutere di questo invece che utilizzare la giustizia a suggello di patti all’interno della maggioranza,’ ha dichiarato la senatrice.
Le Dichiarazioni di Italia Viva
Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice di Italia Viva, ha commentato l’ipotesi dell’Alta Corte esterna al Csm per sanzionare i magistrati. ‘Non sono pregiudizialmente contraria né a questo né al sorteggio dei membri togati, ma bisognerebbe leggere bene il testo,’ ha dichiarato Paita, criticando la reazione dell’Anm che ogni volta si oppone ai nuovi provvedimenti.
Paita ha inoltre espresso scetticismo riguardo alla realizzazione effettiva delle riforme promesse dal governo Meloni, definendo le dichiarazioni come propaganda elettorale in vista delle elezioni.
Gian Domenico Caiazza e il Principio della Separazione delle Carriere
Gian Domenico Caiazza, capolista alle Europee per la Lista Stati Uniti d’Europa, si è dichiarato favorevole al principio della separazione delle carriere, ma ha espresso la necessità di leggere un testo concreto. ‘L’annuncio del varo della riforma costituzionale della separazione delle carriere da parte del Governo e del Ministro Nordio sarà, ad occhio e croce, il quindicesimo dall’inizio della legislatura; e tuttavia sembrerebbe ad oggi il più solenne,’ ha detto Caiazza.
Caiazza ha apprezzato i dettagli forniti, come il doppio Csm, doppio concorso e l’Alta Corte indipendente per i giudizi disciplinari, ma ha sollevato due domande fondamentali: perché non c’è ancora un testo scritto e quando verrà realizzata la riforma costituzionale, considerato che si tratta di una riforma complessa che richiede tempi certi.