![Tragedia nello zuccherificio di Brindisi: appello per la sicurezza sul lavoro in Puglia 1 20240515 132622](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240515-132622.webp)
Tragedia nello zuccherificio: un drammatico incidente sul lavoro miete una vittima
Una notte di lavoro si è trasformata in tragedia nello zuccherificio di Brindisi. Vincenzo Valente, un 46enne originario di Latiano e dipendente di una ditta esterna, ha perso la vita in circostanze tragiche. Mentre stava eseguendo lavori di manutenzione su un nastro dell’impianto, ha subito l’amputazione di un braccio che ha causato una grave emorragia, portandolo alla morte. L’incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte e i colleghi di lavoro di Valente hanno immediatamente dato l’allarme, richiamando sul posto le forze di polizia, i soccorsi sanitari e i vigili del fuoco.
La zona dell’accaduto, compresa tra la torre e il nastro, è stata messa sotto sequestro su disposizione della Procura di Brindisi che ha avviato un’inchiesta per fare luce sulla dinamica e individuare eventuali responsabilità. La comunità locale e i familiari di Valente sono in lutto, soprattutto considerando che anche il padre del 46enne era stato vittima di un incidente sul lavoro, rendendo il dolore ancora più profondo e la questione della sicurezza sul lavoro ancor più pressante.
Cresce l’appello per maggiori misure di sicurezza sul lavoro in Puglia
Quest’ultimo incidente riaccende i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in Puglia, regione che registra un’alta incidenza di infortuni mortali. Nonostante le sollecitazioni e le proposte avanzate da più parti, sembra che la politica non abbia ancora messo in campo azioni concrete per contrastare efficacemente il problema. ‘La Puglia si conferma tra le regioni a più alta incidenza di infortuni mortali nei luoghi di lavoro, ma nonostante le nostre proposte e sollecitazioni la politica è ancora incomprensibilmente ferma, a ogni livello istituzionale,’ ha dichiarato un portavoce sindacale, sottolineando la necessità di interventi più incisivi per prevenire ulteriori tragedie.
Le richieste comprendono la creazione di una procura speciale per indagare gli infortuni sul lavoro, l’assunzione di ulteriori ispettori per incrementare i controlli, una maggiore severità nei confronti delle aziende che non rispettano le norme di sicurezza e l’esclusione di queste ultime dai bandi pubblici. ‘Serve una risposta forte. Noi continuiamo a chiederci come avrebbe reagito lo Stato se tutte queste morti fossero state causate dalla mafia,’ continua il portavoce, evidenziando una situazione di sostanziale inerzia che non può più essere tollerata.
Le promesse della politica e la necessità di azioni concrete
Nonostante un incontro avvenuto un mese fa tra i rappresentanti sindacali e il presidente della Regione Puglia, durante il quale erano state prospettate diverse misure per migliorare la sicurezza sul lavoro, inclusi aumenti dei controlli e maggiori risorse per la formazione e la diffusione della cultura della sicurezza, al momento tutto sembra essere rimasto sulla carta. Questa inerzia conferma la sensazione di un divario tra le promesse e le azioni concrete, lasciando i lavoratori esposti a rischi sempre maggiori.
La Uil Puglia e il coordinamento Uil di Brindisi esprimono il loro cordoglio alla famiglia e agli amici di Vincenzo Valente, unendosi al dolore per la perdita. Allo stesso tempo, rinnovano l’appello per un impegno più forte da parte delle istituzioni per garantire che il lavoro non diventi sinonimo di pericolo ma possa essere vissuto come un’opportunità di benessere e sviluppo. ‘Più in generale bisogna tornare a dare il giusto valore alla vita umana e al lavoro, come sinonimo di benessere e sviluppo e non di morte,’ concludono Ricci e Caliolo, sottolineando la necessità di un cambiamento profondo nell’approccio alla sicurezza sul lavoro.
La tragedia di Vincenzo Valente non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di pericolosità e trascuratezza che richiede un’azione decisiva. Il dolore e la rabbia dei familiari, degli amici e dei colleghi di lavoro di Valente si trasformano in un grido di allarme che non può e non deve essere ignorato. La sicurezza sul lavoro non è una questione burocratica o statistica, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti i lavoratori, affinché tragedie come questa non debbano più ripetersi.