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La Sovranità Alimentare entra nella Costituzione: una nuova era per l’agricoltura italiana
Un annuncio storico per l’Italia e per il settore primario nazionale è stato dato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. Il ministro ha rivelato l’intenzione di portare avanti una proposta di modifica della Costituzione Italiana, che mira a garantire la sovranità alimentare come diritto fondamentale dei cittadini italiani. Un’iniziativa che, secondo Lollobrigida, trascende l’ideologia politica per radicarsi come un dovere di tutti gli italiani.
La modifica proposta riguarda l’articolo 32 della Costituzione e prevede l’aggiunta di un passaggio chiave: ‘La Repubblica garantisce la sana alimentazione del cittadino. A tal fine persegue il principio della sovranità alimentare e tutela i prodotti simbolo dell’identità nazionale’. Questa revisione costituzionale segna un passo significativo verso la riaffermazione dell’importanza del settore agricolo, della pesca e dell’allevamento come pilastri dell’identità e dell’economia italiana.
Un governo impegnato a difendere l’agricoltura italiana in Europa
Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato come, sotto la guida del Governo Meloni, l’Italia abbia finalmente trovato una voce forte e autorevole in Europa, capace di difendere senza compromessi l’agricoltura, la pesca, l’allevamento e tutti gli asset strategici nazionali. Questo rinnovato impegno si manifesta attraverso un intervento attivo nelle politiche agricole europee, con l’intento di ristabilire l’importanza e la centralità dell’Italia nel contesto comunitario.
Esprimendo un sentimento di continuità con l’impegno iniziale, Lollobrigida ha ricordato come nei 18 mesi successivi alla vittoria elettorale del settembre 2022, il governo abbia lavorato incessantemente per mantenere e onorare gli impegni presi con il popolo italiano. Un lavoro che, secondo il ministro, si fonda su un approccio di ‘sano pragmatismo’, mirato a ottenere risultati tangibili piuttosto che a festeggiare successi temporanei.
Un rinnovato sostegno al settore agricolo nazionale
L’approccio del governo non si limita alle parole ma si estende a misure concrete per rafforzare il settore agricolo. Lollobrigida ha evidenziato come il ministero dell’Agricoltura sia tornato ad essere centrale nell’agenda politica nazionale, non solo per il suo nome simbolico ma anche per il sostegno finanziario e strategico offerto all’agricoltura e alla pesca. Questo rinnovato impegno mira a garantire che gli agricoltori, considerati i primi custodi dell’ambiente, continuino a essere i pilastri della sovranità alimentare europea.
Il Sottosegretario all’Agricoltura, Giacomo La Pietra, presente alla conferenza, ha ribadito l’importanza di questo cambiamento di direzione nella politica agricola europea. La Pietra sottolinea l’intenzione dell’Italia di restituire dignità al lavoro degli agricoltori e di riaffermare la centralità dell’agricoltura non solo come fondamento economico ma anche come chiave di volta per la sostenibilità ambientale e la conservazione delle tradizioni nazionali.
La sovranità alimentare: un impegno oltre la politica
La proposta di modifica costituzionale avanzata da Francesco Lollobrigida rappresenta quindi non solo un passo avanti verso la tutela dell’agricoltura italiana ma anche un segno di un impegno più ampio che supera le divisioni politiche. L’obiettivo è chiaro: garantire a tutti i cittadini l’accesso a una sana alimentazione, preservare l’identità nazionale attraverso la tutela dei prodotti simbolo dell’Italia e rafforzare la posizione del paese nel contesto europeo e mondiale.
Con questa mossa, il governo italiano si posiziona come un leader nel dibattito sulla sovranità alimentare, dimostrando come la tutela dell’agricoltura e la sostenibilità ambientale possano andare di pari passo con lo sviluppo economico e la conservazione delle tradizioni culturali. Una visione che, secondo Lollobrigida e i suoi colleghi, rappresenta non solo un dovere ma anche un’opportunità per l’Italia di guidare con l’esempio nella costruzione di un futuro più sostenibile e equo.