In una recente dichiarazione, il vicepremier Matteo Salvini ha posto l’accento sulla natura antifascista del governo attuale, sottolineando il valore condiviso della celebrazione del 25 Aprile, giorno in cui l’Italia commemora la Liberazione dal nazifascismo. Le sue parole giungono in un momento di forte tensione politica e sociale, dove il passato e i suoi insegnamenti sembrano più che mai attuali.
Antifascismo e Memoria Condivisa
Salvini, parlando ai cronisti in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile a Milano, ha ribadito la posizione del governo: «È un governo antifascista ed è evidente che lo sia». Questa affermazione arriva in un periodo di dibattiti accesi sul significato dell’antifascismo oggi e sulla sua eredità. Il vicepremier, evidenziando il carattere plurale della Resistenza – che ha visto coinvolti partigiani bianchi, liberali, socialisti – ha sottolineato l’errore di escludere o aggredire chi celebra questo giorno, facendo appello a un ricordo condiviso e inclusivo.
«Quindi viva il 25 aprile», ha dichiarato Salvini, riaffermando il suo personale rifiuto di ogni forma di regime e dittatura, in qualsiasi momento dell’anno. Queste parole intendono sottolineare una continuità con la lotta alla violenza e alle sopraffazioni, un impegno che non si limita alla sola commemorazione del 25 Aprile.
Il Governo, la Democrazia e la Nostalgia del Fascismo
Interrogato sulla natura antifascista del governo, Salvini ha risposto con una domanda retorica: «È un governo scelto dai cittadini. Poi l’antifascismo sì, mi sembra evidente. Ma poi, qualcuno ha nostalgia del fascismo? No, spero di no…». Questa riflessione porta al centro del dibattito la scelta democratica come fondamento della legittimità del governo, allontanando l’ombra di possibili nostalgismi autoritari.
La giornata del 25 Aprile, oltre a essere occasione di ricordo e riflessione, è stata anche teatro per la presentazione del nuovo libro di Salvini. Nonostante la vicinanza temporale e spaziale con le celebrazioni per la Liberazione, il vicepremier ha difeso la scelta di questo momento per l’evento, argomentando il diritto alla libertà di espressione e alla partecipazione democratica, anche in contesti che potrebbero sembrare provocatori.
Libertà di Espressione e Celebrazioni
«Il corteo farà il corteo, ricorderà la Liberazione dalla violenza, e mi auguro che ci sarà un corteo non violento, che non ci siano aggressioni e polemiche», ha dichiarato Salvini, esprimendo il desiderio che la giornata si svolga in maniera pacifica, senza incidenti né confronti diretti. L’intento è quello di preservare il vero spirito del 25 Aprile, evitando che episodi di violenza ne distorcano il significato.
Con un tono deciso, Salvini ha concluso: «…e quindi io ritengo di essere in democrazia e posso presentare un libro dove voglio, come voglio e quando voglio». Questa affermazione rafforza la sua visione di un paese in cui la libertà di espressione e il diritto di partecipazione agli eventi pubblici sono valori imprescindibili, anche in date cariche di significato storico e politico come il 25 Aprile.
Attraverso queste dichiarazioni, Matteo Salvini traccia una linea chiara sul posizionamento del governo rispetto al fascismo e all’importanza della democrazia e delle libertà individuali. Nel contesto attuale, queste parole non soltanto ribadiscono un impegno ideologico ma indicano anche una volontà di dialogo e inclusione, in un periodo in cui la polarizzazione sembra dominare la scena politica e sociale italiana.