Sciopero nel Settore del Marmo: Le Dichiarazioni Shock dell’Imprenditore
Le recenti affermazioni di Alberto Franchi, amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi spa, hanno innescato un’ondata di indignazione in Toscana, in un periodo già segnato da tragici incidenti sul lavoro. Durante un’intervista raccolta da Report e andata in onda su Rai3, Franchi ha attribuito la responsabilità degli infortuni degli ultimi dieci anni esclusivamente ai lavoratori, definendoli “deficienti”. Queste parole arrivano in un momento particolarmente delicato, con la Toscana che piange nuove vittime delle cosiddette “morti bianche”.
La reazione delle organizzazioni sindacali non si è fatta attendere: CGIL Fillea, FILCA CISL e FENEAL UIL hanno prontamente annunciato uno sciopero per tutta la giornata di mercoledì 24 aprile, coinvolgendo l’intero settore lapideo del distretto apuo-versiliese. La manifestazione si terrà davanti alla sede della Franchi Umberto Marmi spa, sottolineando la necessità di unità e solidarietà per migliorare le condizioni di lavoro.
Incidenti sul Lavoro e la Velocità di Escavazione Insostenibile
Le parole di Franchi gettano luce su un problema ben più ampio, che vede contrapposti i ritmi di produzione sostenibili e la sicurezza dei lavoratori agli enormi profitti di alcuni imprenditori. Nicola Del Vecchio, segretario generale della CGIL di Massa e Carrara, ha espresso profondo sdegno per le dichiarazioni dell’imprenditore, considerandole un insulto verso le vittime degli incidenti e tutti i lavoratori. “Mai avrei pensato di sentire parole del genere”, ha dichiarato Del Vecchio, enfatizzando la mancanza di rispetto verso chi contribuisce agli introiti delle aziende.
Questi commenti sollevano interrogativi sulla reale considerazione dei lavoratori da parte di alcuni settori imprenditoriali. L’invito è a una condanna collettiva di tali atteggiamenti, considerati rappresentativi di un sistema che privilegia il profitto a discapito della vita umana.
Una Situazione Emergenziale nel Settore Lapideo
Il settore del marmo di Carrara, nonostante il suo prestigio e i significativi volumi di affari, è afflitto da una lunga storia di incidenti sul lavoro e malattie professionali. Del Vecchio sottolinea una vera e propria emergenza, aggravata dalla riduzione del numero di operai e dall’aumento dei profitti, ma non dei salari. Ciò ha portato a un “ricatto continuo”, con leggi che, quando esistono, sono spesso inapplicate o apertamente osteggiate.
Una norma regionale, introdotta per allinearsi alla normativa europea sulla libera concorrenza, mirava a regolamentare il rilascio delle concessioni di escavazione. Tuttavia, secondo Del Vecchio, questa viene ora osteggiata dai titolari delle cave, che presentano ricorsi contro di essa, temendo per la propria sopravvivenza economica.
La Risposta delle Istituzioni e dei Sindacati
La dichiarazione dell’imprenditore ha suscitato reazioni non solo tra i sindacati ma anche nelle istituzioni locali. L’assessora all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, ha evidenziato come il settore offra un’occupazione sempre più precaria e insicura, sottolineando la necessità di una maggiore tutela per i lavoratori e per l’ambiente. Anche la sindaca di Carrara, Serena Arrighi, ha preso posizione, evidenziando su Facebook la necessità di una redistribuzione economica più equa dei profitti.
L’astensione dal lavoro e la manifestazione annunciata per domani rappresentano una sfida urgente per il settore, che richiede un impegno concreto per la sicurezza e il benessere dei lavoratori. Questo evento non solo dimostra la solidarietà e la lotta per i diritti dei lavoratori ma mette anche in evidenza le profonde divisioni tra la logica di profitto di alcuni imprenditori e le esigenze di sicurezza e dignità del lavoro.
Le parole di Franchi, infine, rivelano un disprezzo non solo per i lavoratori ma per l’intero concetto di sicurezza sul lavoro, evidenziando una mentalità pericolosamente diffusa in alcuni settori imprenditoriali. La risposta dei sindacati e delle istituzioni locali sottolinea l’importanza di un cambiamento culturale e normativo che ponga al centro il benessere e la sicurezza dei lavoratori, oltre alla pura logica del profitto.